Massimo Cellino, presidente del Brescia, intervistato da Tuttosport è tornato a parlare e, come sempre, è stato tutto fuorché banale. Dal momento del calcio italiano, molto diverso da quello degli anni '90, alla posizione di Tonali. Ecco le sue parole.
"Nel calcio italiano il clima è cambiato negli anni '90 era diverso. In Lega adesso vedo tanti avvocati e presidenti stranieri, molti di loro non li conosco, e non sanno neanche che giocatori hanno in panchina.Il calcio è diventata una brutta copia della politica. Sono stato sei mesi lontano dall'Italia ma purtroppo mi sto rendendo conto del Paese in cui sono tornato".
Poi il discorso passa a Sandro Tonali e alla sua possibile partenza a gennaio: "Sì a gennaio una squadra importante mi ha chiesto di Tonali. Io non ho fatto cifre, ma ho chiesto solo se avrebbe giocato titolare in Champions League. Mi ha detto che me lo avrebbero comprato e lasciato in prestito fino a luglio, ho declinato preferendo tenermelo con me e riparlarne a fine stagione. Ho ricevuto anche un'altra richiesta importante per Tonali a febbraio, ma non ho detto nulla a lui con l'intento di fargli una bella sorpresa, ma con il Coronavirus è cambiato tutto.
Il mio sogno è tenerlo Sandro, ma ho un patto con lui. E' un ragazzo d'oro e quando mi chiederà di partire lo lascerò andare senza ostacolarlo. Non ne farò una questione di prezzo. L'importante è che Sandro scelga con il cuore e sia solo lui a decidere. Dove lo vedrei bene? Al Cagliari rifiutati la Juventus per Nainggolan, ero convinto avesse bisogno di un ambiente come Roma e ho avuto ragione. Sandro è più da squadra del nord, secondo me, ma è anche un sentimentale e per questo mi piacerebbe vederlo alla Roma o al Napoli, ma perché sono un romantico. Difficilmente succederà, in ogni caso preferirei restasse in Italia. Ha un difetto? Sì, vuole giocare anche da infortunato".