Marotta: "Leao è stato vicino all'Inter. Dybala? Siamo a posto così"
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Data: 13/05/2023 -

Marotta: "Leao è stato vicino all'Inter. Dybala? Siamo a posto così"

Autore: Redazione

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Le dichiarazioni dell'allenatore dell'Inter, Beppe Marotta sul mercato e sul finale di stagione dei nerazzurri
Le dichiarazioni dell'allenatore dell'Inter, Beppe Marotta sul mercato e sul finale di stagione dei nerazzurri

L'amministratore delegato area sport dell'Inter, Beppe Marotta è intervenuto in occasione della Milano Football Week organizzata da La Gazzetta dello Sport.

 

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 Inter, le parole dell'ad Marotta

"Come si sta dopo un 2 a 0? Si sta mediamente bene, ci porta ad essere avvantaggiati ma dobbiamo essere motivati, umili ma senza cullarsi su queste casistiche", così il dirigente nerazzurro. "Se guardo alla mia carriera, mi sento appagato. C'è ancora questo piccolo aspetto… Ma sarebbe un sogno, non vale la pena addentrarsi".

 

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Su Leao: "Anzitutto, secondo me dobbiamo riconoscere il merito al nostro allenatore e ai nostri calciatori, hanno giocato bene. Poi è chiaro che se all'avversario mancano giocatori importanti si è avvantaggiati, ma la forza di una squadra non è data dal singolo atleta. Leao è stato vicino all'Inter?Sì, poi le scelte furono diverse per motivazioni differenti, ma devo dire di sì".

 

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Su Skriniar: "Posso dire soltanto che vorrei tornare sull'argomento a campionato diverso. Sicuramente si poteva risolvere in modo migliore. Ci voglio tornare a fine stagione, a tutela della società. Se tornasse a disposizione per la finale? Deciderebbe l'allenatore, non certo io". Sui tanti parametri zero arrivati sotto il suo mandato:  "Anzitutto devo dire che nell'Inter abbiamo creato una grande squadra e queste decisioni sono prese in modo collegiale. Io parlo di competenza, spesso nel calcio non si segue questo criterio ma se lo fai le cose vanno meglio. E devo dire che anche la società ci ha aiutato, sono investimenti fatti per puntare subito a qualcosa di concreto".

 

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Su Lautaro Martinez capitano: "Sta crescendo, ha 25 anni ed è un bravissimo calciatore, ma anche un uomo che sta crescendo. Credo ci siano tutte le premesse perché possa diventarlo". Su Lukaku: "Intanto facciamogli gli auguri. Per il resto, su di lui vale il discorso generale, ha risentito dell'infortunio ed è stata una stagione veramente atipica la sua. Non dimentichiamo che non è un nostro giocatore del Chelsea: non so che intenzioni avranno loro, chi sarà l'allenatore... Se arriverà un tecnico che vorrà puntare su Lukaku, i discorsi saranno chiusi. Ha grande qualità, averlo è una cosa positiva. Ma non è nostro e vedremo più avanti".

 

 

Su Dybala:  "Beh, intanto a lui mi lega un rapporto d'affetto, lo portammo bambino a vedere la finale Champions della Juve. Però vanno fatte delle scelte, in attacco avevano quattro attaccanti: quelli erano e quelli sono, credo abbia fatto bene ad andare alla Roma. Magari vi rincontrerete in futuro?
Non lo so, adesso è impegnato alla Roma ed è giusto che faccia la sua corsa. Difficile che io vada alla Roma. La clausola? Sì, però non credo, noi siamo a posto così".

Inter, Marotta: "Con Bastoni credo che arriveremo a un accordo per il rinnovo"

Sui rinnovi di Bastoni e Dzeko: "Bastoni fa parte dello zoccolo duro Italiano che vorremo costruire. C'è grandissimo ottimismo, sono certo che arriverà una risposta positiva da parte del ragazzo e del suo agente, che è una persona seria: credo che arriveremo a un accordo. Su Dzeko, è una decisione che si deve prendere assieme. Volutamente non vogliamo parlare di rinnovi, siamo in una situazione dove lo scenario può cambiare da un momento all'altro, in base al posizionamento di fine stagione".

  

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Sull'Inter della prossima stagione: "Si apre uno scenario diverso, che riguarda tutto il calcio italiano. Abbiamo perso posizioni su posizioni nel ranking europeo, oggi non siamo più l'El Dorado del calcio, si va alla ricerca della sostenibilità. Se Inter e Milan non avessero avuto proprietà straniere non so dove saremmo oggi. Bisogna inventarsi dei modelli e il primo obiettivo è ridurre i costi. Lo fai se segui un percorso più conservativo, valorizzando i giovani, è un punto cruciale ma anche qui dobbiamo aprire a una cultura. L'importante è unire modelli di rischio e competitività sportiva. Lotterete per lo scudetto? Sì. E se non riusciremo a costruire una squadra in grado di vincere dovremo essere cacciati. Chi più spende più vince non è un'equazione che funziona. Nel 2010 è successo qualcosa di incredibile, ora chi lo sa: il calcio è imprevedibile". Sul suo futuro: "Io credo che questa squadra di lavoro possa arrivare a naturale scadenza, lo spero perché mi trovo benissimo all'Inter, per me è il massimo. Ma questo è il futuro, io penso al presente e guardo a martedì".

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