“Non sono abituato a fare gol, sono felice. Volevo liberarmi dei compagni sul campo per abbracciare tutti i ragazzi in panchina”. Leadership, sacrifici e sudore. Il giorno perfetto di Ivan Marconi, difensore del Palermo, che a 33 anni ha trovato il suo primo gol in Serie B. Una rete, quella contro il Parma alla 12^ giornata,
che ha regalato i tre punti alla squadra di Eugenio Corini, alla seconda vittoria consecutiva dopo quella di Modena. Un volo, a colpire la palla sotto la pioggia e spiazzare Corvi. Nel bel mezzo del diluvio, un po’ romantico, del Renzo Barbera. E chissà che non fosse questo, l’unico scenario davvero adatto per raccontare un giorno diverso, un giorno speciale per Marconi. Poi la palla a centrocampo e il cielo che smette di “piangere”. Sembrava un film. Era, invece, la realtà.
"Guardiamo in alto, ma con umiltà"
Volare bassi, sempre. Un “continuum” nella carriera di Marconi. Un format, da seguire con scrupolo e intelligenza. Altrimenti non si può spiegare come, a 33 anni, il bello sembra debba ancora venire. Lui che la Serie B l’aveva già disputata con le maglie di Monza e Cremonese, ma senza mai segnare, nè trovare la continuità giusta. In Lombardia solo 13 presenze per lui, nella stagione 2019-2020, a Cremona 24, nell’annata 2017-2018. Adesso, già 10, in 12 giornate.
Il gol è il premio alla sua passione, alla sua tenacia ed è, soprattutto, un punto di partenza. “Siamo ambiziosi, guardiamo in alto ovviamente”, ha detto il difensore rosanero in sapa stampa al termine del match contro il Parma. “Saluterò mia moglie tornando a casa e mi godrò la famiglia. Può essere la svolta ma voliamo bassi”, ha concluso. L’umiltà al servizio del Palermo. Un volo sotto la tempesta, a certificare il sacrificio e la voglia di non mollare mai. L’esultanza liberatoria, in uno scenario epico.
Un libro ancora tutto da scrivere
E a chi gli chiede sulla “vecchia guardia” del Palermo, lui che ha indossato la maglia rosanero anche in Serie C, Marconi risponde così: “Se veniamo chiamati in causa, mettiamo grinta e passione per fermare un Vazquez qualsiasi”. Detto fatto: neanche l’ex di giornata ha potuto cambiare le sorti della gara. E il merito, è anche di Marconi.
Il terzo anno a Palermo, la voglia di non fermarsi e di guidare una difesa che sembra essersi ripresa sotto il suo comando: lo zero, sulla casella dei gol presi nelle ultime tre uscite stagionali. E anche contro il Parma, la sua è stata una prestazione da “ministro” indiscusso. Al di là del gol, bello quanto importante. Si sgola con i compagni, si butta su tutti i palloni. Non tira mai la gamba indietro e, adesso, decide pure le partite.
Lo scorso anno è stato protagonista della promozione in Serie B. In questa stagione, dopo un inizio difficile, ha trovato continuità. Quella che cercava, nonostante l’arrivo di Bettella a generare concorrenza. Il libro di Marconi è ancora tutto da scrivere. Lui, di certo, non vuole fermarsi.
Di Manuele Nasca