L’ultima esperienza all’Everton, ora l’attesa per una nuova chiamata. Marco Silva è il nuovo che avanza: 39 anni, portoghese e con il sogno di seguire le orme di una leggenda come José Mourinho. In Premier League, lo ha anche affrontato insieme ad altri grandi come Klopp, Guardiola e Conte: “Antonio ha fatto molto bene, mi ha sorpreso il modo in cui l’Inter ha approcciato la gara. Dal punto di vista tattico è stato perfetto. In Premier League ebbe un fantastico impatto: vinse subito al primo anno, poi la seconda stagione non è stata delle migliori. Ora si sta ripetendo in Italia, dove non è facile competere con la Juventus”, racconta in un’intervista a Sky Sport 24.
Silva e Conte si sono affrontati nel 2017: il portoghese era al Watford, l’italiano al Chelsea. Finì 2-0 l’andata, 4-2 il ritorno nei minuti finali: “Abbiamo fatto due ottime partite. La seconda tenemmo il controllo della partita, poi il Chelsea che ha giocatori fantastici la risolse nel finale. Furono due grandi gare in cui facemmo di tutto per vincere”.
Oggi tre dei quattro allenatori in semifinale di Champions League sono tedeschi: “L’Italia ha una grande scuola. Ora tra i vari modelli quello tedesco sembra avere qualcosa in più, ma è difficile fare un paragone. Io mi ispiro a me stesso. Seguo diversi allenatori, ma ho plasmato il mio modo di giocare. Mourinho è stato importante per come ha vinto in Portogallo e poi in tutti gli altri Paesi, ha segnato una strada”.
A proposito di italiani, Silva all’Hull City aveva Ranocchia: “A volte ci sentiamo, prima che un grande giocatore è un ottimo professionista. Aveva il sogno di giocatore in Premier e grazie a quell’esperienza ci è riuscito e si è goduto il momento. Abbiamo avuto anche la possibilità di portarlo al Watford, ma non è stato possibile. Oggi mi piace vederlo all’Inter: anche quando non gioca è importante per il suo ruolo nello spogliatoio”.
La stessa Inter che nel 2016 stava per diventare la sua nuova squadra dopo l’addio di Roberto Mancini. Marco Silva aveva appena terminato la sua avventura con l'Olympiakos e a New York incontrò Thohir e Zhang, che stava per diventare nuovo proprietario dei nerazzurri. Alla fine preferirono il profilo di De Boer, e a gennaio Silva andò all'Hull City. In Italia, lo ha cercato anche la Fiorentina e, pochi mesi fa, il Torino, prima di optare per Longo al posto dell'esonerato Mazzarri. Preferì aspettare: “La verità è che un’operazione può dirsi chiusa solo quando firmi. Sono stato molto vicino all’Inter dopo l’addio all’Olympiakos: ci furono diversi incontri positivi e sembrava praticamente fatta. Poi il club fece una scelta diversa con De Boer”. Per il futuro però mai dire mai: “Non si sa mai, ho avuto diverse offerte dall’Italia anche la scorsa stagione. Per me comunque l’importante è allenare nei top 5 campionati”.
Proprio come la Premier League che quest’anno però non ha portato squadre in fondo alla Champions League: “La stagione precedente fu tutto perfetto, quest’anno è difficile trovare delle spiegazioni. Quello che è accaduto lo scorso anno non succede spesso. In ogni caso Liverpool e City sarebbero potuto andare avanti. L’Atletico Madrid ha vinto una gara strana e anche il Lione, che sta facendo cose straordinarie, in due partite non avrebbe avuto la meglio”.
Due squadre che intanto si preparano a tornare protagoniste già l’anno prossimo: “In Premier League è come giocare la Champions tutte le settimane, è una competizione molto dura con grandi allenatori e giocatori, e preparare le partite è fantastico. Per il prossimo anno non ho dubbi: Liverpool e Manchester City sono squadre importantissime e competeranno con il Chelsea per il titolo. Possono fare bene anche in Europa”.