C'è la moglie Roberta, ci sono i figli. C'è la mamma, visibilmente commossa. E poi c'è lui, allo Juventus Stadium: parla Claudio Marchisio per dare l'addio al calcio. Arriva puntuale e apre con un monologo: "È stata una decisione ponderata e difficile. Volevo organizzare qui questa conferenza, a casa mia. Anzi, l'avrei fatto davvero a casa, ma eravate in troppi. Quindi ringrazio la Juventus. Ho passato una nottata non semplice cercavo cosa potesse descrivere la mia carriera. La parola che la rappresenta è “sogna”. Da bambino sognavo questo".
"Ho avuto la fortuna di prendere un treno che passa una volta sola nella vita. Mi hanno regalato emozioni, momenti indimenticabili dentro e fuori. Quest'estate è stata molto difficile: avevo la riabilitazione, sentivo che era scatatato qualcosa. Avevo il pensiero che negli ultimi mesi cercavo di recuperare, la testa faceva ma il corpo non reggeva. E allora, partono le domande: vuoi dare tutto te stesso, essere quello che sei sempre stato. Ma se non puoi dare più, allora è giusto arrivare. Non conta l’età, ma quel che senti dentro. Mi sono arrivate offerte importanti da altri conteninenti, Paesi, c'era anche la voglia di poter continuare insieme ma non potevo rispettare quel che è davvero Claudio. Da lì, la mia decisione".
"Ritrovandomi qui grandi emozioni, dentro il mio sogno ho vissuto tanti momenti che sono scritti al J Museum: vedo il primo Scudetto, la prima medaglia. Ho vinto insieme ai miei compagni, emozioni che mi porto per sempre. Momenti belli? Beh, il mio primo gol all'Inter (a Milano) e poi quello qui al J-Stadium, quando segnai al Parma e la Juve iniziò il suo momento vincente. Per questo sono qui: voglio ringraziare veramente tutti, in primis la mia famiglia. Da mia moglie ai miei figli, sempre vicini a me. Loro l’anno scorso hanno vissuto un’esperienza di vita completamente diversa. Io da ragazzo avevo il sogno di giocare a Torino nella mia squadra del cuore, e invece sono finito anche in Russia".
"Sono molto emozionato, devo ammetterlo. Non è facile: ora comincia un percorso. Voglio guardare il mio futuro con curiosità, ed è così che muoverò il mio prossimo passo. Ho condotto anche attività extracalcio, ora non mi precludo niente. Ora devo staccare, prendere del tempo per la famiglia. epensare al mio futuro. Ringrazio ancora tutti quanti, voi che mi ascpoltate, voi che avete visto la mia carriera. Grazie".
Ancora Marchisio: "Quando ho cominciato il mio sogno, la Juventus era in B. Per me non era la Juve in B, ma la Juventus. Volevo giocare qui, non potevo perdere quel treno. Rimpianti? Sì, la Champions mancata e la Nazionale. Il nuovo Marchisio? Il calcio italiano sta cambiando tanto, e stanno emergendo nuovi talenti. Non è questione di nuovi Marchisio o centrocampisti, ma in generale. Si sta facendo un ottimo lavoro, penso a Sensi, Barella. La Nazionale penso possa tornare a livelli di qualche anno fa. I miei figli? Sono felice che avrò più tempo per stare con loro. E penso che la cosa sia reciproca. O no" dice a loro, ridendo.
"Sarà strano vedere la Juventus contro l'Inter da spettatore? No, sono curioso. Come penso in tutta Italia. Al di là di Conte all'Inter, c'è una squadra che sta facendo grandi risultati. La Juve ora come ora deve inseguire: sarà un grande match, non vedo l'ora di vederla. Conte? Basta vedere il volto dei giocatori dell'Inter: sono quasi tutti gli stessi dello scorso anno, ma hanno cambiato atteggiamento. È questa la mano dell'allenatore. Corsa Scudetto? Da fuori mi auguro sia più avvincente. Ma è ancora troppo presto: sarà un big match importantissimo, ma non vuol dire ancora nulla. Certo, vincere, con questa attesa vincere aiuta molto per il morale".
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