La scuola fondata insieme all’avvocato sportivo Jean-Christophe Cataliotti propone delle lezioni che dureranno sei mesi, a partire dal 16 gennaio del 2025
La scuola fondata insieme all’avvocato sportivo Jean-Christophe Cataliotti propone delle lezioni che dureranno sei mesi, a partire dal 16 gennaio del 2025
L'empatia è una delle qualità che hanno sempre contraddistinto Antonio Conte. La capacità di immedesimarsi. Di entrare in contatto diretto con i propri calciatori. Lo è stato in passato ma lo è anche nel presente. Basti pensare al suo Napoli, in vetta alla nostra Serie A dopo tredici giornate. "Motivatore. Credo sia uno dei termini più corretti da assegnare all'allenatore". Parola di Marco Marchese, uno dei precursori del mental coaching in Italia. E fondatore della Mental Coaching Football School (CLICCA QUI PER TUTTE LE INFORMAZIONI SUI PROSSIMI PROGETTI).
"Valorizza tutti: dai titolari al terzo portiere"
'Un sogno nel cuore'... Ma anche nella mente. "C'è un'empatia unica tra Conte e questo Napoli", dice Marchese. "La squadra riesce a dare il massimo anche grazie a lui. Se lo vedo bene come Mental Coach? Non credo sia il suo destino. Ma ciò che trasmette ai suoi ragazzi è un qualcosa di unico". Marchese è un professionista del settore. E a tale proposito, la sopraccitata Mental Coaching Football School - fondata insieme all’avvocato sportivo Jean-Christophe Cataliotti - propone delle lezioni che dureranno sei mesi, a partire dal 16 gennaio del 2025 (CLICCA IL LINK PER LEGGERE I DETTAGLI DEL PROGRAMMA). Un momento di studio, riflessione. Che terminerà con un workshop al Country Club di Monte Carlo. Perché mai come oggi, il rapporto calcio-mental coach continua ad avere un ruolo primario. A (ri)partire proprio da Conte. "Dalla Juventus al Chelsea, oggi il Napoli. Ha scelto dei club che non venivano da un buon momento di forma. Ma lui riesce a dare la sua impronta... Anche il terzo portiere è un 'titolare'. Vive come se fosse un calciatore, il suo linguaggio verbale e non verbale è davvero unico. Personalmente - dice Marchese - ho avuto la fortuna di lavorare con grandi professionisti. E questa capacità che Conte possiede... È innata: o ce l'hai o non ce l'hai". E la mano di Conte si vede su questo Napoli. Che ha saputo gestire la pressione nella gara contro la Roma. "Sono scesi in campo consapevoli della fatica. Del sudore e dei sacrifici che avrebbero dovuto fare. La pressione del pre gara c'è. Ma è stato bravo Conte, che è riuscito a individuare nei giocatori i loro punti di forza. Per gestire la pressione e i pensieri negativi".
"Lukaku ragazzo delicato. Ha bisogno del contesto giusto"
I casi sono lampanti. A partire dal capitano Giovanni Di Lorenzo. "Nonostante le critiche ricevute nell'ultimo anno è riuscito ad andare avanti. Puntando sui suoi valori e i punti di forza. Consapevole che sarebbe uscito dal momento di difficoltà. Conte è stato bravo a valorizzarlo. Gli ha assegnato delle responsabilità forti, da capitano".
L'ex giocatore dell'Empoli e Romelu Lukaku confezionano il gol vittoria contro la Roma. "Romelu ha vissuto tante pressioni durante la sua carriera. Emotivamente parlando, credo sia un ragazzo molto delicato. Ha bisogno di un ambiente che lo coccoli, che lo supporti. Come è stato all'Inter e oggi al Napoli". E il denominatore comune ha sempre lo stesso nome: Antonio Conte. "Nel processo di crescita dell'attaccante, l'allenatore ha avuto un ruolo importante". Ancora una volta.