Le parole d’ordine per fotografarlo al meglio sono eleganza e velocità. E non solo parlando di calcio. Già, perché c’era un tempo in cui Manuel Akanji al pallone preferiva una penna, una racchetta da tennis o una calcolatrice. Divenne virale in Svizzera un suo video in cui, ospite in una trasmissione televisiva, sconfisse il conduttore in una gara di velocità nel fare calcoli matematici. Come dicevamo, rapidità non solo in campo. Manuel vinse pur non avendo la calcolatrice, a differenza del suo sfidante. Talento. Poi però ha deciso di puntare sul calcio, scommettendo su stesso. Scelta vincente.
Akanji è stato inserito in una lista di nomi per rinforzare il reparto difensivo nerazzurro. Al momento Acerbi resta però avanti. Intanto il centrale svizzero a Dortmund è passato in pochi mesi da essere un punto di riferimento a finire fuori rosa. La causa? Un contratto in scadenza nel 2023 e la voglia di non rinnovarlo per provare una nuova esperienza. Da qui il pugno duro del Borussia e la necessità per lui di trovare una squadra per non stare un anno intero a guardare i compagni dalla panchina.
La famiglia di Akanji è una di quelle in cui è vietato stare fermi e dove ognuno fa almeno due sport: il padre, che ha studiato economia a Boston, giocava a calcio, la madre a tennis e anche le due sorelle sono sportive. La più grande, Sarah classe 1993, ha fondato la squadra femminile del Winterthur, dove tra l'altro gioca ancora. Anche Manuel è partito da lì. Tutta la trafila delle giovanili fino alla prima squadra. “Giocavo sempre con i grandi pur avendo appena compiuto 18 anni. Li ho capito davvero che potevo farcela”. Missione compiuta e con grandi risultati.
Akanji ha un tatuaggio che lo racconta in tre parole: “Prove them wrong”, ovvero dimostra che loro si sbagliano. Nel suo percorso è sempre stato così. Oggi è pronto a far vedere che al Dortmund si sbagliano e non poco.