Mancini e il racconto dell’ultimo giorno con Vialli: “Era privo di forze, ma lucidissimo”
L’ultimo giorno tra Mancini e Vialli, gemelli del gol e fratelli nella vita
Gemelli del gol e fratelli nella vita, l’amicizia tra Mancini e Vialli è andata sempre oltre. Lo hanno dimostrato con tutto quello che ci hanno fatto vedere e soprattutto con quello che non abbiamo visto. Il ct della Nazionale a La Gazzetta dello Sport ha raccontato il loro ultimo abbraccio del 29 dicembre.
L’amore fraterno tra Mancini e Vialli
Si sono visti per l’ultima volta a Londra. Un incontro che doveva esserci anche prima, come ha raccontato Mancini: “Una settimana prima Gianluca mi aveva chiesto di aspettare, voleva riservare tutte le sue energie migliori all’ultima fase della sua lotta“. Ha cercato di trasmettere serenità a tutti, con coraggio. “Era privo di forze, con poca voce, ma lucidissimo. Abbiamo parlato un po’ di tutto, mi ha chiesto perfino com’era andato lo stage di dicembre con i giovani. Anzi, mi ha riempito di domande: voleva sapere tutto, ci teneva a conoscere i progressi del nostro progetto”.
L’amore per la Samp condiviso con Vialli
Oltre alla Nazionale, Mancini e Vialli hanno condiviso anche lo spogliatoio della Sampdoria, un altro grande amore. A fine novembre, a Genova, all’anteprima del docufilm “La bella stagione” una delle sue ultime apparizioni: “Era stanchissimo, ma voleva esserci a tutti i costi: la Samp per lui, per noi, era un amore grande come la Nazionale. E da Genova siamo tornati insieme a Milano, l’ho accompagnato io in aeroporto, a Linate.
Ma poi il volo per Londra aveva voluto farlo da solo: ancora forte, anche se non poteva esserlo più come una volta”.