Quasi due anni fa gli avevano diagnosticato il cancro, nel novembre 2018 ha iniziato la chemioterapia. Ha vinto la sua battaglia e oggi ha firmato il prolungamento di un altro anno del suo contratto con il Manchester United.
In poco più di un anno e mezzo la vita di Max Taylor è stata stravolta, prima in un senso poi in un altro. Una trama che ha portato ad un lieto fine, un percorso che ha riportato un 20enne in campo.
La sua storia racconta di un ragazzo stravolto da una notizia "surreale", come lui stesso l'ha definita: cancro ai testicoli diagnosticato per la prima volta nel giugno del 2018. "Ha detto proprio cancro?". Ma alla fine di quella visita Taylor non riuscì nemmeno a piangere. "E adesso? Che succederà? Che devo fare? Tornerò a giocare di nuovo?". Domande su domande.
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Da novembre, la chemioterapia. Fino a 8 ore al giorno la prima settimana.
Una 'partita' lunga tre mesi, in mezzo un'operazione, poi finalmente l'annuncio: "L'ho eliminato". Era il 15 febbraio 2019 e intanto il Manchester United aveva esonerato Mourinho e chiamato Solskjaer.
"Quando sono tornato, Ole mi ha portato nel suo ufficio e poi mi ha invitato a vedere un allenamento della prima squadra. E' stato incredibile.
Quando ho ripreso ad allenarmi volevo essere trattato come tutti gli altri. Alcuni compagni dell'Under23 li conosco da quando avevamo 14 anni. Non dimentico di aver avuto il cancro ma non voglio che la gente si ricordi di me soltanto per questo. Voglio essere una brava persona, un grande giocatore e qualcuno che possa dare qualcosa agli altri".
Scrivendo della storia di Taylor molti quotidiani inglesi hanno più volte usato le parole 'resilienza' e 'determinazione', perché quell'incubo dal quale è uscito non poteva fermare i suoi sogni.
Il primo, sul campo, conquistato nel novembre 2019 (un anno prima iniziava la chemio) con la convocazione in prima squadra per la trasferta di Europa League contro l'Astana; un altro, oggi, dopo la quarantena e il brevissimo prestito allo Stalybridge Celtic FC: nuovo contratto con il suo Manchester United.
Taylor l'ha commentato sui social con tre righe di riconoscenza mista a voglia di tornare in campo, con un pallone vicino a un cuore e una foto in bianco e nero. Forse un po' anche per ricordare quel passato che l'ha reso il ragazzo che è adesso ma che non ha scalfito i suoi sogni e che soprattutto non deve definirlo.