Idolo dei social e protagonista di un paio di conferenze stampa che hanno spopolato sul web, ma in primis “allenatore, allenatore che avrebbe meritato un finale di carriere decisamente migliore”. Alberto Malesani è senza squadra da ormai diverso tempo, e in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport si è sfogato, allibito dall’indifferenza del mondo del pallone nei suoi confronti: “Il calcio mi manca, mi manca tanto. Ho sbagliato a fare determinate scelte, spesso mi sono impuntato su uno stile di gioco senza pensare ai risultati nel breve periodo, ignorando il fatto che, nel calcio di oggi, c’è fretta di vincere. E quando non fai risultato...”. La pazienza viene meno, immediatamente.
“Sono stato chiamato anche per fare l’opinionista, ma mi sono tirato indietro in men che non si dica. Non ce la faccio, non si può giudicare un allenatore senza sapere come lavora. Oggi c’è gente che siccome va di moda il calcio di Guardiola allora prova a scopiazzarlo. È sbagliato! Ognuno deve esprimere se stesso e deve far esprimere al meglio i suoi giocatori”.
L’idea di Malesani, detrattore degli allenatori privi di una propria identità, è forse alla base della sua momentanea assenza dal mondo del pallone di oggi: “Ho fatto dei sondaggi, volevo capire perché nessuno pensava più a me. Ho compreso che la stima nei miei confronti è venuta meno, e poi ciò che si cerca oggi è quasi sempre un allenatore bravo nella breve esperienza, nel trascinare un gruppo verso l’obiettivo prefissato. Non si insegna più il calcio"
"Un ruolo importante, purtroppo, credo che l’abbiano giocato anche i social”. La conferenza stampa ai tempi del Panathinaikos, e quella più recente e risalente alla sua avventura al Genoa, hanno fatto migliaia di condivisioni su Facebook e Instagram. “Mi hanno giudicato per le immagini, per le mie espressioni, per la mia passione. Mi hanno deriso e sbeffeggiato. E la gente si è scordata del mio lavoro sul campo”.
L’intervista completa sul Corriere dello Sport