Giulio Maggiore conosce bene la Curva Ferrovia. Da bambino ha seguito da lì le partite del suo Spezia in compagnia del fratello Giacomo, sognando un giorno di calcare quel campo. Un sogno che, a distanza di anni, si è avverato, ma mai Maggiore avrebbe pensato di segnare il suo primo gol in Serie A con quella curva vuota, nella prima serata dello Spezia made in Usa. Sembra la trama di un film soprattuttto se si aggiunge anche un altro elemento, la squadra contro la quale Maggiore ha segnato: il Milan.
Sì perché il presente calcistico di Giulio, tifoso dell'Inter sin da bambino, poteva essere con la maglia dei rossoneri che a nove anni rimasero folgorati dal suo talento. Merito di un torneo alle Pianazze dove partecipavano diverse società di Serie A ed era presente anche un osservatore del Milan. La sua relazione positività portò Maggiore a sostenere un provino a Milano che soddisfa la dirigenza rossonera, tanto da fargli firmare un precontratto che Giulio sigla sul terrazzo della nonna. Qualche anno in Liguria, tra la DLF Le Giraffe e il Canaletto, sempre sotto l'attento controllo del Milan che lo porta con se anche ad alcuni tornei, prima di approdare a 14 anni in Lombardia, quando viene aggregato ai Giovanissimi Nazionali. È il gruppo dei '98: coppia di centrocampo con Locatelli, davanti Patrick Cutrone.
Tre giorni dopo l'inizio del ritiro a Pinzolo, però, arriva un infortunio che fa tentennare Maggiore che, dopo due mesi, decide di tornare a casa. "I problemi fisici sommati alla nostalgia di casa, alla mancanza dei miei genitori, hanno determinato il mio ritorno a La Spezia" raccontava a Gianlucadimarzio.com. Da qui il ritorno allo Spezia che segna la sua ascesa.
Concentrato sul campo, ma con la testa anche allo studio visto che nel 2017 rinunciò al Mondiale Under 20 per poter sostenere la maturità. Una scelta coraggiosa che negli anni è stata ripagata fino all'esordio in Serie A e alla notte speciale di oggi. Il primo gol nella massima serie che sembrava un tabù visto che era il giocatore con più tiri in porta senza segnare, ben 22. Il ventitreesimo, però, è andato a segno.