In una serata europea carica di emozioni, Romelu Lukaku ha dimostrato ancora una volta di essere il nuovo faro della Roma. 1-0 al Servette e quinto gol stagionale in sette partite: l'attaccante belga è sempre più cruciale nella squadra di Mourinho.
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Un'estate turbolenta
Pensare che due mesi fa tutto questo sembrava impossibile. L'interesse c'era, ma era più un sogno che un obiettivo concreto. Lukaku pareva destinato ad andare altrove: all'Inter, alla Juventus, se non addirittura al Milan. Finché il 9 agosto, dopo la fine delle trattative con l'Inter, sfuma anche l'ipotesi dello scambio con Vlahovic. Troppo ampia la differenza tra il conguaglio richiesto dai bianconeri e quello offerto dai Blues.
Poi due settimane di silenzio, nella speranza che arrivino altre offerte a titolo definitivo. E infine, il 25 agosto, l'apertura al prestito oneroso. Un vero e proprio assist alla Roma, che a quelle condizioni può entrare in campo a giocarsi le sue carte.
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"È bastata una chiamata", rivela lo stesso Lukaku in un'intervista ai canali ufficiali della Serie A. "Dan e Ryan Friedkin mi hanno chiamato qualche giorno prima dell'accordo, abbiamo parlato per mezz'ora dell'ambizione che hanno per questa società e per i tifosi. Poi da lì tutto è andato molto velocemente".
Il 25 agosto Tiago Pinto e Ryan Friedkin organizzano un blitz a Londra per incontrare i vertici del Chelsea, scatenando l'entusiasmo dei tifosi romanisti. Appena tre giorni e l'affare è concluso. Lukaku andrà a Roma in prestito secco oneroso, con un costo per la società capitolina di 7 milioni di euro, e percepirà uno stipendio netto di 7,5 milioni netti (9 lordi con il decreto crescita).
L'arrivo trionfale e un impatto istantaneo
L'atterraggio di Lukaku a Roma è un evento grandioso. Migliaia di tifosi lo accolgono all'aeroporto di Ciampino, dimostrando la loro gioia per l'arrivo del gigante belga. Un amore che Lukaku intende corrispondere fin da subito.
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Con 5 gol segnati in 7 partite, fra campionato ed Europa League, Lukaku si è caricato sulle spalle l'attacco della Roma. Sarà che con Mourinho ci ha già avuto a che fare, tra Londra e Manchester: "Già quando avevo 11 anni volevo lavorare con lui, adesso posso dire che è la terza volta che ci lavoro. Lui conosce bene la mia famiglia e mi conosce come uomo. Anch'io lo conosco bene, insieme possiamo fare delle belle cose".
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Un apporto fondamentale in un momento complicato per il club, attualmente al 13° posto in classifica. "Ho fiducia in questa squadra. Siamo noi che dobbiamo lavorare insieme per fare qualcosa di bello. Dobbiamo essere umili, avere la testa bassa, pedalare ogni giorno e cercare di migliorare per fare dei buoni risultati. Spero di aiutare la squadra a realizzare il massimo".
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Lukaku è indubbiamente diventato un faro di speranza e ambizione per la Roma e i tifosi possono aspettarsi tanti altri gol da parte sua. Il gigante giallorosso è pronto a scrivere una nuova pagina di successo nella sua carriera e nella storia della Roma. Al fianco di Paulo Dybala, Big Rom può essere l'arma vincente per arrivare lontano in Europa League e conquistare la qualificazione alla prossima Champions.