Luis Enrique: “Se non dovessimo vincere, mi piacerebbe lo facesse l’Argentina”
La prima live su Twitch di Luis Enrique: “Il miglior giocatore della storia della nazionale spagnola? David Villa”
Lo aveva annunciato qualche giorno fa, adesso la promessa è stata mantenuta: questa sera Luis Enrique ha inaugurato ufficialmente la serie di live su Twitch che terrà regolarmente durante il Mondiale in Qatar. “Un rapporto diretto, senza filtri”: così l’aveva annunciata l’allenatore. E ha mantenuto la parola.
Seduto davanti a una telecamera, cuffie con microfono in testa, una semplice maglia bianca e uno sfondo rosso: non serve nient’altro al CT della Spagna per iniziare la prima live serale per parlare a cuore aperto ai suoi tifosi e a chiunque voglia partecipare.
Dagli allenamenti alla vita personale, dalle opinioni sul calcio agli aneddoti, Luis Enrique ha toccato diversi temi insieme ai suoi spettatori in live. Che è iniziata con un pensiero per Jose Gayà, costretto a dire addio al mondiale per infortunio: “Oggi è stato il giorno più duro del ritiro, perché ho dovuto dire a un ragazzo che non avrebbe potuto rimanere con noi. È sempre un momento difficile”.
Spagna, le parole di Luis Enrique in live
A spiccare su tutte, è la risposta del CT spagnolo riguardo alle nazionali che vorrebbe veder trionfare. Non capita tutti i giorni che un selezionatore sveli senza problemi le sue preferenze alla vigilia di una competizione come il Mondiale. Ma Luis non ha dubbi: “Se non dovessimo vincerlo noi, mi piacerebbe lo vincesse l’Argentina. Perché? Perché trovo ingiusto che un giocatore come Leo Messi debba ritirarsi dal calcio senza una Coppa del Mondo”.
Non si è sottratto nemmeno alle domande più scomode, Luis. Neanche messo di fronte al dubbio su chi fosse il giocatore più forte della storia della nazionale spagnola. Di campioni spagnoli ne ha allenati tanti, su tutti Xavi e Iniesta ai tempi del Barcellona. Ma la risposta è un’altra: “Ce ne sono tantissimi, ma credo dirò David Villa. Alla fine è il miglior marcatore della storia della nazionale”.
Dei giocatori attualmente convocati, invece, a impressionarlo è stato Ansu Fati, protagonista di un’azione da urlo alla prima presenza in nazionale: “Ho guardato il mio assistente e gli ho chiesto: cosa stiamo guardando? Holly e Benji?”
C’è spazio anche per un aneddoto su Mauro Tassotti, protagonista proprio insieme a Luis Enrique di un episodio contestato al Mondiale 1994: una gomitata del difensore italiano ai danni dello spagnolo. Ma col tempo l’astio tra i due è scemato: “Ho avuto l’opportunità di conoscere Tassotti. Mi ci è voluto un po’ di tempo, non mento, ma è stato molto gentile quando è venuto a salutarmi”.
Non solo opinioni e aneddoti: c’è spazio anche per la tattica nella live dell’allenatore. Che ha voluto ribadire i principi attorno a cui si sviluppa l’attacco della Spagna: “Noi non giochiamo con un falso nove, mai, a prescindere dall’interprete. Cambiano le caratteristiche se gioca Morata, Asensio, Olmo, certo, ma la zona di campo occupata è la stessa. Cerchiamo sempre di avere giocatori che hanno capacità di dialogare tra di loro. Il nostro 9 gioca soprattutto tra i due centrali di difesa e i due mediani, perché in quella zona possiamo essere pericolosi” ha dichiarato Luis Enrique. Che inaugura ufficialmente una nuova era nel rapporto tra allenatore e tifoso.