La Spagna è pronta ad affrontare di nuovo l’Italia. Dopo Euro2020, nel mirino c’è la semifinale di Nations League. Una rivincita per gli spagnoli e per il suo allenatore Luis Enrique, che in conferenza stampa ha anche parlato delle sensazioni prima della partita: “Facciamo parte delle quattro squadre migliori ed è qualcosa di stimolante per noi. Vogliamo migliorarci, è un premio per le nostre prestazioni. Bisognerà essere ambiziosi, cerchiamo di migliorarci e vogliamo goderci questo momento”.
LEGGI ANCHE: Spagna, Busquets: "Italia campione d'Europa, ma noi voglia la finale"
La conferenza stampa
Per il ct della Spagna è un ritorno in Italia dopo l’esperienza capitolina: "Per me è un piacere immenso, amo l’Italia dopo aver passato un anno a Roma, mi piace molto il clima, il cibo, la lingua italiana. Ma anche la nazionale italiana. Ci assomigliamo, tutte e due le squadre cercano di fare un gioco propositivo. Hanno vinto meritatamente contro l’Inghilterra, cercheranno di rimanere imbattuti".
Durante l’Europeo Enrique, però, aveva anche detto che la Spagna era una delle nazionali più forti e sul tema continua: “Come al solito sarò ambizioso e cercherò di vincere la gara fin dall'inizio. Col mio staff abbiamo riflettuto, è vero che ci sono delle defezioni ma ci sono tanti giocatori convocabili per la nazionale spagnola ed è qualcosa di molto positivo per noi e spero di poter tradurre questa ambizione in prestazioni importanti".
Le defezioni della Spagna
Come l’Italia, anche la Spagna arriva a questa partita con alcuni giocatori importanti in meno. Tra chi è stato chiamato, però, c’è Sergi Roberto una vecchia conoscenza blaugrana del ct: "Lo conosco a memoria, l'ho fatto esordire. Conosco le sue qualità, può fare sia l'interno di centrocampo che il terzino destro, può anche giocare da regista e per me in quanto allenatore è un calciatore molto interessante. È sempre stato molto disponibile, ha un ottimo carattere".
Chi potrebbe esordire è il giovanissimo Gavi, ma sulla sua possibile titolarità contro l’Italia Luis Enrique non si sbilancia: "Non lo so, l'ho visto allenarsi solo ieri. Non vogliamo svelare troppi dettagli agli avversari ma fin qui mi ha confermato ciò che già conoscevo di lui. Ci vuole pazienza, non bisogna avere fretta, dobbiamo aspettarci che giocherà 50 o 100 partite con la nostra selezione”.
Poi l’allenatore prosegue parlando di che cosa si aspetta dalla sua squadra: "Non si tratta del singolo, agiamo da squadra in attacco e in difesa. Cercheremo di adattarci ai nostri avversari, proveremo a costruire più occasioni da gol, di mantenere il pallino del gioco e di segnare. E' una gara molto stimolante, c'è una bella posta in palio".
Sull’Italia
Luis Enrique continua parlando dell’Italia e di cosa tema di più: "Temere è una parola molto brutta, gli allenatori e i giocatori non temono nulla. Dobbiamo pensare a come affrontare l’Italia quando hanno il pallone, sanno giocare da dietro, sanno fare bene tante cose, cercheremo di fare la nostra partita, non aspetteremo di subire gol, cercheremo di giocare alla nostra maniera, poi vedremo".
Gli azzurri ormai li conosce bene dopo Euro2020, ma non molti si aspettavano una nazionale così competitiva: "Vedendo la squadra si, me l’aspettavo, hanno fatto una striscia senza perdere di trentasette partite, significa che fai tante cose bene, poi il calcio dipende da tanti fattori, è il miglior stile di gioco per come vedo io. Adesso l’Italia è una delle squadre più forti d’Europa del Mondo”.
In conclusione parla anche della possibilità di rivedere con la maglia delle roja Fabian Ruiz, Brahim Diaz e Luis Alberto: "Tutti e tre stanno facendo benissimo, Fabian è venuto in Nazionale tante volte. Ma non è giusto dire pubblicamente ciò che non mi piace dei singoli giocatori, il mio compito è trovare i giocatori più adatti al mio stile di gioco e tutti e tre possono tornare in Nazionale. Tutti e tre potranno tornare ma poi io devo scegliere".