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Data: 07/08/2022 -

“Lucca all’Ajax nasce così” Tra telefonate, speranze e sliding doors. Il racconto dell’agente

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Imborgia racconta la trattativa che ha portato l’ex attaccante del Pisa in Olanda, tra retroscena e incroci del destino
Imborgia racconta la trattativa che ha portato l’ex attaccante del Pisa in Olanda, tra retroscena e incroci del destino

Un telefono che squilla e apre una possibilità. “Lorenzo ti vuole l’Ajax, ma al momento non c’è nulla di concreto”. A parlare è l’agente di Lucca, Antonino Imborgia. Uno di quei procuratori che ti parla chiaro, non fa giri di parole e non regala sogni. “Era tutto fatto con il Bologna, poi è tornato l’Ajax in modo concreto e il ragazzo ha scelto di andare lì”. Comprensibile. “Ma quando lo chiamai la prima volta gli dissi che sul tavolo dall’Olanda non c’era ancora niente, così che non ci sperasse troppo. Poi in ventiquattro ore è cambiato tutto. Devo dire che a Lucca non appartengono le cose normali, lineari. Era successa una cosa simile già a gennaio con il Sassuolo”. Ci torneremo. 

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"Il problema di Lucca era fisico, non mentale"

Andiamo con ordine. Lunedì scorso Lucca ha firmato con l’Ajax, diventando il primo italiano nella storia del club biancorosso. Un primato non da poco, soprattutto se parliamo di un ragazzo del 2000. Lorenzo, nella prima parte della scorsa stagione, è stato la stellina del Pisa in B con 6 gol nelle prime 7 giornate. “Su questo è necessario fare chiarezza. Il problema di Lucca, soprattutto nella seconda parte della stagione, non è stato assolutamente di natura mentale ma fisica. Lorenzo non stava bene, per il Pisa però era un giocatore importante e quindi giocava. Lui anche ovviamente era d’accordo. E alla lunga tutto questo non gli ha fatto bene”. Sul ragazzo però se ne dicono tante, tantissime. Tra malelingue e qualche uscita infelice. “È stata la cosa che mi è dispiaciuta di più. Ho sentito persone parlare di ‘cattivi consiglieri’, mettendo in discussione la buonafede di tutte le componenti”.  

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Il ragazzo però piace, interessa e qualcuno si inizia a fare avanti. Già a novembre sono in tanti a notarlo e a chiedere informazioni. Chi con un sondaggio, chi con un affondo più concreto. “Inutile dirti che dopo tutti quei gol alla finestra si sono affacciati in tanti e da ogni parte d’Europa. Dall’Inghilterra alla Germania. Anche se non c’è stata nessuna trattativa. Durante il mercato di gennaio il Sassuolo lo aveva chiuso. Era tutto fatto, poi all’ultimo il Pisa ci ha ripensato. Lucca stava venendo a Milano per firmare, invece ha girato la macchina ed è tornato a casa. Te lo dicevo prima che è nel suo destino il fatto che cambi tutto all’ultimo”. Sliding doors. 

"Lo volevano in tanti, lui ha scelto l'Ajax"

Anche se la trattativa con l’Ajax non è nata dal nulla. “Mi avevano chiesto la disponibilità già venti giorni prima, dicendo però che avevano altre priorità. Una su tutte la cessione di Lisandro Martinez allo United. Ci avevano quindi chiesto tempo e noi ci eravamo mossi in altre direzioni”. Già perché Lucca avrebbe accettato l’estero solo per l’Ajax, la prospettiva altrimenti era quella di restare in Italia e giocarsi le sue carte in Serie A. “Lo volevano la Cremonese, il Bologna e il Sassuolo, che però doveva prima fare delle uscite davanti. I rossoblù invece si erano mossi in modo concreto e deciso. Era fatta, mancavano gli ultimi dettagli. Poi è arrivato l’Ajax in maniera repentina e abbiamo scelto di andare lì. Ma abbiamo fatto tutto con grande chiarezza e rispetto delle parti in causa”.  

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Lucca aveva scelto l’Ajax quando era solo una possibilità. Un modo di fare calcio che sente affine al suo e un posto dove poter crescere in serenità. Il progetto prima di tutto.Quando ti chiama un club così è inevitabile che accetti, quasi senza pensare”. Non sono servite parole. Adesso dovrà dimostrare di essere all’altezza e ambientarsi in fretta. Le motivazioni sono sicuramente quelle giuste. D’altronde lo si capiva da quella telefonata e dal suo continuo volere solo l’Ajax. Desiderio realizzato. Ora starà a Lorenzo dimostrare di saper prendere il volo.



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