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Data: 13/04/2019 -

Dal Forlì a Old Trafford con l'Under23 dello United: Luca Ercolani, storia di un '99 romagnolo a Manchester

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Giocare per la prima volta a Old Trafford è stato un sogno che si è realizzato in una giovane carriera fatta di altri desideri diventati realtà come il risultato di un intreccio di occasioni, incontri, lavoro, stima e talento. Come un mosaico, di quelli che possono raccontare la storia di una città come Ravenna, oppure la storia di un ragazzo di 19 anni che a Ravenna è nato ma il suo presente è a Manchester.

Qualche peripezia c'è stata, come nelle migliori trame, di quelle scritte un po' in italiano e un po' in inglese ma ancora con tanti capitoli da aggiungere. Luca Ercolani come un libro, oppure un film. Il Teatro dei Sogni come set da cui partire per raccontare la storia del classe '99, difensore centrale del Manchester United Under23. 

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Il protagonista c'è, le scenografie pure (cambiano le città ma non il campo come palco) così come gli altri interpreti. A partire dai migliori attori non protagonisti, quei personaggi chiave, indispensabili. Tra casa e spalti. 

C'è la famiglia, c'è sempre stata: la mamma è una ex cestista di serie b che poi è entrata anche nel mondo della pallavolo, stesso ambito del padre. Una famiglia di sportivi, una di quelle che non ha fatto mai mancare il proprio appoggio. Sempre presente, anche sulle tribune dei campetti dove Luca giocava e dove, magari in un altro settore, c'era chi lo osservava, lo apprezzava, prendeva appunti su quel ragazzino che aveva qualcosa in più. 

Cresciuto nelle giovanili del Forlì, per Luca allora furono due le partite della svolta, in un'annata in cui lui, difensore centrale, fece molto bene anche a livello offensivo: Modena-Forlì e Forlì-Bologna. In quelle due occasioni sugli spalti c'era David Williams, osservatore del Manchester United, talent scout, uomo di fiducia di Ferguson quando era manager dei Red Devils. Una di quelle figure che non è mai in uno stadio per caso. Pressione per quella presenza? Zero. Luca lo sapeva che allora era lì per lui, David si era già presentato alla famiglia. Il primissimo contatto era avvenuto dopo una partita. E non poteva essere altrimenti, perché è così che lavora Williams quando individua un giovane su cui puntare. Niente di meglio per Luca, anche allora uno di quei ragazzi che si esalta quando sa di essere 'sotto esame' e soprattutto sotto gli occhi di chi lo guarda con interesse. 

Ha vissuto tutto l'anno dell'Under15 con la voglia di portare il suo Forlì ai playoff e di impressionare David Williams. Poi è arrivato su di lui il Cesena (tra le altre squadre) e furono proprio i bianconeri a prenderlo in prestito con diritto di riscatto. In quell'anno Luca aveva iniziato a fare alcuni viaggi a Manchester con il placet del Forlì e dello stesso Cesena per visitare le strutture, gli impianti e la scuola locale.

Peccato che nella dirigenza non tutti fossero d’accordo con queste trasferte ‘esplorative’ e Luca, che ha sempre avuto chiaro in mente quale fosse la sua destinazione finale, terminó quella stagione in Under16 ai margini della rosa, ma senza smettere un attimo di allenarsi con professionalità e sperando in un reintegro che tuttavia non avvenne.

Non fu un momento facile, nè per il ragazzo nè per la famiglia, perché il timore di aver perso uno di quei treni che non passano tante volte nella vita era concreto. Alla fine di quell'anno però il Cesena decise di non riscattare Luca dal Forlì, ed è lì che il ragazzo tornò. In tutto questo, la costante era sempre il Manchester United e la presenza di David Williams. E quando lo United chiama un club non può far altro che ascoltare. Partì la trattativa con il Forlì e il regalo di Luca nel mese in cui compì 16 anni fu la maglia dello United. La sua. 

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Dal 2016 è un 'diavoletto rosso', dal secondo anno a Manchester è stato chiamato a giocare per l'Under23, sotto età, e con Mourinho alla guida della prima squadra più volte ha avuto modo di allenarsi e confrontarsi con i 'grandi'. Il feeling con lo Special One non è mai mancato, anzi, così come quello con alcuni 'senior' nel tempo, ad esempio Darmian, Rojo, Herrera, Ibrahimovic e Sanchez.

Spesso e volentieri in allenamento marcava proprio Ibra e da buon difensore centrale per lui farsi muro con chiunque davanti alla porta anche in partitella era sicuramente stimolante perché per carattere sono questi i contesti in cui Luca si esalta. E' il tipico giocatore che vive di calcio e per il calcio. Lontano dal campo, è un ragazzo a cui piace cucinare e ai fornelli si prepara da solo i piatti indicati dalla dieta. Nesta e Sergio Ramos invece sono i suoi modelli, oltre ai difensori che ha 'in casa' allo United. 

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E il futuro? La prossima conquista ha una sfumatura azzurra come la maglia che spera di poter indossare al Mondiale Under20 che si giocherà in Polonia tra maggio e giugno (5 presenze totali finora collezionate con la squadra guidata dal ct Nicolato, dall'ottobre 2018 ad oggi). 

Passando dalla nazionale al club, Luca, assistito da Andrea D'Amico, ha il contratto in scadenza il prossimo giugno e da parte dello United è arrivata una proposta di rinnovo. Valutazioni in corso, la situazione è in divenire. Saranno anche da capire le intenzioni di Solskjaer, quando e quanto potrà aprirgli le porte della prima squadra come ha fatto con altri gioiellini del club. Di certo la stima non manca da parte di Nicky Butt, responsabile del settore giovanile dello United, una Academy in cui brilla anche una stellina italiana, arrivato da Ravenna, con il sogno Old Trafford realizzato con l'Under23 e con una storia da continuare a scrivere.



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