Un messaggio su WhatsApp all’apparenza come tanti altri, ma che in realtà ha presto assunto un significato speciale. “Un piccolo grande sogno, l’obiettivo era stato centrato”. Pro Sesto in Serie C, la decisione del consiglio Federale che lo stesso club ha subito inoltrato ai giocatori e che in un attimo ha scatenato la festa: “Limitata e virtuale, perché eravamo in pieno lockdown, ma che soddisfazione! Non ti dico che non ce lo aspettavamo, ma quella è stata la conferma definitiva”, racconta a GianlucaDiMarzio.com Lorenzo Giubilato, difensore classe 2000 che è stato uno dei grandi artefici della vittoria del campionato della Pro Sesto.
La gara della svolta. Anche per il suo futuro…
“L’ultima partita prima dell’interruzione del campionato è stata quella contro il Legnano che era a -1 da noi: abbiamo vinto 3-2, tornando così a +4”. Gara decisiva per la promozione dalla D alla C della Pro Sesto e chissà anche per il futuro di Lorenzo, una gioia doppia: “La società mi ha acquistato a titolo definitivo (era in prestito dall’Alessandria, ndr) facendomi firmare un triennale. Non ti dico la gioia: è stato il mio primo contratto da professionista e sapere che la Pro ha puntato forte su di me, in un momento così delicato come quello attuale, è davvero un grande orgoglio. Voglio ringraziare i miei procuratori Michele e Mattia Buongiorno e Felice Piccolo, sono stati davvero super durante la tutta trattativa. Ma ormai mi seguono da anni, c’è davvero un ottimo feeling”.
Ambizione e duttilità
In attesa della conferma del campo, palcoscenico Serie C: “Per la società sarebbe importantissimo riuscire a centrare la salvezza e io farò di tutto per aiutare compagni e allenatore a centrare questo obiettivo. Personalmente voglio giocare più partite possibili, crescere, maturare”. 20 anni ancora da compiere e idee chiare: “Nasco centrale difensivo, a tre o a quatto, ma spesso vengo schierato da terzino. Per me è importante, questa duttilità può essere un’arma in più nella mia carriera”, racconta Giubilato.
Testa al futuro...
Uno che ha come idoli Chiellini e Sergio Ramos e che divide le sue giornate tra calcio e libri: “Sono iscritto all’Università, facoltà di economia e commercio. In media la carriera di un calciatore termina a 33-34 anni e io, in un mondo così particolare come quello del calcio, non posso proprio non avere un piano B o comunque non pensare anche a cosa fare un giorno da grande”. Un doppio impegno che Giubilato concilia seppur tra qualche difficoltà: “Non è facile trovare tempo per studiare tra allenamenti e ritiri, io lo faccio quasi sempre la sera o la mattina presto”.
Determinato e scaramantico
Determinazione – una delle caratteristiche che lo ha sempre contraddistinto in carriera – e obiettivi già fissati. “Il prossimo è misurarmi in un campionato difficile come la Serie C, non vedo l’ora”. Nuovi palcoscenici, vecchie… scaramanzie. “Indosso sempre prima la calza destra e poi la sinistra, così come sempre per primo lo scarpino destro”, sorride Giubilato. Uno che a una partita alla PlayStation (“Non sono mai stato appassionato e sono pure abbastanza scarso”) preferisce una cena con gli amici e i compagni di squadra: “Un altro rituale, lo scorso anno lo facevamo spesso”. Guai allora a cambiare un’abitudine vincente, specialmente ora che nel nuovo menù il piatto principale è la Serie C.