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Lo studente in Medicina che ha stregato la Fiorentina: ecco Vlahovic, il nuovo Ibra serbo

Pantaleo Corvino si sa, ha una predilezione per i talenti provenienti dai Balcani. Due i requisiti base: la giovane età e l’estrosità. Qualità individuate appieno nel nuovo Ibra serbo: Dusan Vlahovic. Attaccante classe ‘2000 del Partizan Belgrado, colosso di un metro e novanta capace di abbinare fisico e tecnica ma dotato anche di una buona progressione: alla Dzeko, per intenderci. Anche se deve migliorare “a calciare col destro e nel gioco aereo”. Autocritico. Già nove le presenze in prima squadra in questa stagione ma guai a montarsi la testa: “Mi fa piacere l’interesse dei media e dei tifosi nei miei confronti, ma cerco di mantenere i piedi per terra e di continuare a dare il massimo in allenamento. Devo ringraziare i miei familiari e il mio allenatore, Milan Ristic, una specie di secondo papà: quando ho un problema è il primo con cui mi confido”. Umile. E da sempre fan di Cristiano Ronaldo: inutile specificare come esulti in seguito ad ogni gol realizzato.

Talentuoso, ma soprattutto con la testa sulle spalle, Vlahovic. Con il proseguimento degli studi in medicina a dimostrazione di ciò: “Così se le cose non dovessero andar bene col calcio, avrò comunque un’educazione scolastica di livello”. Eppure, visto il giocatore, la possibilità che non riesca a sfondare nel calcio è praticamente nulla. Fin da piccolo infatti, ha sempre dimostrato di poter diventare un potenziale crack giocando sempre sotto età. E scatenando un vero derby a Belgrado per riuscire a tesserarlo, anche se la Stella Rossa lo scartò clamorosamente dopo un rigore sbagliato in un provino. “Sarei potuto pure andare alla Stella Rossa ma mio papà non voleva ci andassi. Mi hanno levato ogni dubbio quando in una partita amichevole contro la Dinamo Zagabria sul punteggio di 1 a 1 ho sbagliato un rigore e mi hanno scartato. Ma meglio così, il mio unico desiderio era quello di giocare per il Partizan”.

Ed infatti proprio al Partizan ha scritto la storia, diventando il più giovane professionista della storia del club, esordendo in prima squadra appena quindicenne: fu impossibile non proporgli un contratto – addirittura quinquennale, con l’assenso della famiglia – dopo le 32 reti in 15 presenze nella scorsa stagione con le giovanili, 4 delle quali proprio contro la Stella Rossa. Una specie di rivincita personale, coi dirigenti del club biancorosso responsabili del rifiuto nei suoi confronti che probabilmente hanno trascorso diverse notti in bianco ripensandoci. Anche perchè ora sul mercato fa gola, eccome. In passato diverse squadre estere hanno palesato un certo interessamento verso di lui ma non solo, in Italia piaceva alla Juve ma in particolare alla Samp, però adesso è la Fiorentina che ha portato la trattativa per questo giovane attaccante in dirittura d’arrivo, tanto da poterla chiudere tra mercoledì e giovedì. Perchè Corvino si sa, quando si parla di talenti dei balcani sa essere davvero lungimirante.