Fine della corsa. Il Livorno è stato ufficialmente escluso dal campionato di serie D. Lo ha stabilito il consiglio direttivo della lega nazionale dilettanti, chiamato ratificare i pareri della CoViSod (la commissione di vigilanza delle società dilettantistiche) sulle domande di iscrizione.
Niente da fare per lo storico club amaranto, divorato da debiti, caos societario e conflitti con l’amministrazione comunale. Che la situazione fosse critica era noto da tempo. E la domanda di iscrizione, risultata poi incompleta, presentata lo scorso 22 luglio ai più era parsa solo un disperato tentativo per guadagnare tempo verso un destino ormai segnato.
IL COMUNICATO DELLA LND
"In relazione al Campionato Interregionale (Serie D) riammesso il Gozzano Calcio, iscritto in sovrannumero, alla Serie D 2021/22. Non iscritte Belluno e San Giorgio perché non hanno presentato la domanda. La Co.Vi.So.D ha espresso parere negativo sulla posizione del Livorno Calcio. La domanda di iscrizione del club labronico è stata giudicata non ammissibile per la non idoneità del campo di gioco indicato in luogo della non disponibilità dell’impianto comunale, oltre al non assolvimento degli obblighi finanziari".
IL SINDACO: CHIEDEREMO A GRAVINA DI RIPARTIRE DALLA D CON UNA NUOVA SOCIETA’
Il Comune di Livorno era stato chiaro sin dal primo momento: ‘niente stadio a questa società’. Negando l’utilizzo dell'Armando Picchi, quindi, è venuto a mancare uno dei principali requisiti per ottenere l’iscrizione. La giunta comunale nella delibera aveva specificato che: "Il comportamento tenuto nel corso degli ultimi mesi dal Livorno ha recato importanti danni all’immagine della città in ambito calcistico e sportivo, nonché gravi disagi agli atleti di tutte le età militanti nel Livorno. La diffida da parte di Spinelli riguardante l'escussione della polizza fideiussoria stipulata con la Banca del Monte di Lucca evidenzia la volontà di permanere nello stato di insolvenza". Ora bisogna pianificare il futuro.
Il Sindaco Luca Salvetti ha già annunciato di essersi attivato per chiedere al presidente della Figc Gabriele Gravina la possibilità di ripartire dalla serie D con una nuova società. Una volta che la proposta giungerà sul tavolo nel numero uno del calcio italiano, toccherà al consiglio federale prendere una decisione.