Da Perugia a Salerno. Fabio Liverani e Walter Sabatini ancora insieme, per la quarta volta. Sedici anni dopo, in vesti totalmente differenti. L’obiettivo? Risollevare la Salernitana da una crisi senza fine: tre mesi per provare quello che a tutti gli effetti sarebbe un miracolo sportivo.
Sabatini e il colpo di fulmine calcistico con Liverani
Un rapporto che vive di nostalgia e ricordi passati. Dobbiamo tornare indietro di ventiquattro anni per il primo incontro – o meglio, per il colpo di fulmine – tra Sabatini e Liverani. Il direttore sportivo fu colpito dal talento e dalle qualità dell’allora centrocampista della Carrarese: un’occasione da non farsi sfuggire e utile per rinforzare il “suo” Perugia. Dall’Umbria alla Capitale, prosegue in questa direzione il viaggio parallelo tra i due. La Lazio, ormai diventata la “casa” di Liverani, accoglie Sabatini nella nuova gestione Lotito.
E poi la Sicilia, terra di mare e di incontri, come quello tra Sabatini e Liverani. Il calciatore è fortemente voluto nel Palermo: sarà, infatti, il primo rinforzo del ds. Per diversi anni le strade si dividono, ma non per sempre. A volte, ritornano.
Salernitana, crediamoci insieme
Terzo allenatore della stagione. Prima Sousa, poi Inzaghi e ora, Fabio Liverani. Fortemente voluto da Sabatini, dopo l’ultima esperienza con il Cagliari Liverani è l’ultima ancora di salvezza al quale i tifosi possono aggrapparsi. Una salvezza che ha il sapore di miracolo e, da quelle parti, si sa: la parola impossibile non esiste. Sette punti da recuperare su Cagliari, Verona, Udinese e Sassuolo. Mentalità e fame di rivalsa oltre la tattica e gli schemi. Liverani ha il compito di smuovere i sentimenti più nascosti e viscerali di tutto l'ambiente, per ritrovare quel fuoco dentro per risalire una classifica all’apparenza proibitiva.
Tre mesi, quattordici partite da giocare e un 5% da ribaltare. Il futuro della Salernitana passa dalle mani del duo Liverani-Sabatini.