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Ceferin: “Il calcio ha bisogno di storie come l’Atalanta”

Alle 10:00 è cominciato il 45° Congresso ordinario dell’UEFA a Montreux

Sono giorni delicati per il calcio, che sta assorbendo l’impatto della nascita della Superlega. Ma ci sono ancora tante altre questioni da affrontare, messe all’ordine del giorno nel Congresso UEFA che è cominciato come previsto alle 10:00.

11:15 – Aleksander Ceferin, presidente dell’UEFA, ha tenuto un discorso: “Una persona saggia disse ‘in caso di avversità hai tre opzioni: farti definire, farti distruggere, diventare più forte’. Per me è chiara la scelta da prendere. La crisi ci ha reso più forte e il calcio emergerà più forte di prima, perché è sempre rimasto unito dal primo giorno. È un’unione reale e forte. Gli stadi sono stati vuoti troppo a lungo. Il calcio non è lo stesso senza tifosi, non c’è atmosfera e a loro dico: ci mancate molto. Grazie a tutte le autorità che ci hanno supportato e oggi ospitano questo Congresso. Abbiamo capito quanto è importante il calcio per la società, è nel DNA dei Paesi e della loro storia da più di un secolo. Non è soltanto un hobby, è più di un gioco: tiene le persone unite e porta luce nelle nostre vite. È la luce alla fine del tunnel. Grazie a tutti gli Stati che hanno ospitato le partite che non si sono potute giocare dove previsto. Ringrazio anche il mio staff per il lavoro duro nel trovare soluzioni, sempre. Sarebbe un errore fermarsi adesso. Bisogna essere resilienti e visionari. Le Olimpiadi saranno un’occasione per dimostrare che l’Europa è viva e celebra la vita. I pagamenti sono stati eseguiti in tempo e continueremo a investire. Aiuteremo i club a rimettersi in piedi. Non elimineremo il fair play finanziario, ma dobbiamo adattarci a questa nuova realtà. Dobbiamo correggere alcune ingiustizie di questo sistema, e lo faremo. Le discriminazioni in campo e sui social sono inaccettabili e mi appello alle autorità e a queste piattaforme: è un pericolo non solo per il calcio ma per la società. Ne abbiamo abbastanza di questi codardi che si nascondono dietro falsi nuovi in rete. Porteremo il calcio femminile ad un nuovo livello. C’è stata una separazione che ignora cosa succede in campo, che deve essere fermata. Per qualcuno, i tifosi sono diventati consumatori, i fan sono diventati clienti, le competizioni sono diventati prodotti. Non si guardano più le formazioni ma i followers. L’eliminazione dalla Champions per qualcuno è anche un rischio aziendale. L’egoismo deve essere rimpiazzato dalla solidarietà. I soldi sono diventati più importanti della gloria e della realtà, della passione. Il calcio non appartiene a nessuno, o meglio appartiene a tutti. Siamo custodi di un’idea: competizioni dove tutti possano sognare, rispetto per storia, tradizione, persone. Questo per noi significa molto. C’è un motivo se il calcio europeo è in posizione dominante: segue un modello fondato sulla diversità, che rende unica la società, e lo stesso vale per il calcio. Il calcio ha bisogno di Atalanta, Celtic, Dinamo Zagabria. La gente ha bisogno di poter sognare. I grandi club non è detto che lo siano anche in futuro o che lo siano stati in passato, lo sport è imprevedibile. Il calcio cambia ma questi club pensano solo ai propri conti. Dovrebbero ricordarsi da dove vengono. Senza l’UEFA chissà dove sarebbero. Stanno provando a privatizzare il calcio, una delle ultime essenze collettive. Non è una sorpresa per noi. Abbiamo sviluppato una visione per cui sono estremamente grato. A questo punto, vorrei rivolgermi ai presidenti di alcuni club inglesi principalmente: signori, avete fatto un grande errore. Qualcuno potrebbe dire che sia avarizia, ignoranza o altro, ma non importa: siete ancora in tempo per cambiare idea. I tifosi inglesi hanno bisogno che correggiate i vostri errori. Ieri sera ho ricevuto un’e-mail da Trevor, un tifoso del Tottenham, che mi chiese un biglietto per assistere alla finale col Liverpool due anni fa e che ha mostrato tutto il suo disappunto nei confronti del suo club. I governi, la stampa e i tifosi sono con noi. Permetteremo a questi pochi club di prendersi il calcio? No, non lo faremo: ve lo assicuro. Cambiate idea per i tifosi che sognano. Ora dico io qualcosa a Trevor: mi stai aiutando tantissimo, il tuo messaggio mi conferma che stiamo dalla parte giusta e lotteremo tutti insieme, non perderemo questa partita. Non ci sono compromessi. Con queste riforme sono certo che costruiamo le basi del futuro. In tempo di crisi, gli uomini possono scegliere due opzioni: l’egoismo o la solidarietà. Noi abbiamo scelto insieme la solidarietà, ed è la scelta giusta, di cui non ci pentiremo mai e che ci permetterà di uscire fuori più forti dalla crisi”.

10:50 – Osservato un minuto di silenzio per tutti i protagonisti del calcio europeo che hanno perso la vita nell’ultimo periodo. Ceferin nomina esplicitamente Diego Armando Maradona.

10:45 – Gianni Infantino, presidente della FIFA, è intervenuto così: “È un onore e una grande emozione parlare al Congresso UEFA. Mi congratulo per tutti gli sforzi fatti finora. Volevo parlarvi del ritorno alla normalità, dei progressi sul piano dei diritti umani in Qatar, dello sviluppo di tante competizioni, della collaborazione tra FIFA e UEFA per cui ringrazio la sua amministrazione. Ma le ultime 24 ore hanno cambiato tutto. C’è un argomento che ha catturato tutto l’interessa, questo progetto di una Superlega. È estremamente chiaro fin dal principio che la FIFA è un’organizzazione fondata sui reali valori dello sport, secondo una struttura piramidale. Come FIFA possiamo solo fortemente disapprovare la creazione di una competizione così. È qualcosa che è del tutto fuori dal sistema. Sono qui per supportare il calcio europeo, l’UEFA, le 55 federazioni, le leghe, i giocatori e i tifosi di tutta Europa e del mondo. Guardare il successo ottenuto finora dal calcio europeo e ai prodotti offerti da questo sistema. Ho cominciato a giocare tra le montagne in Svizzera, non ero granché come calciatore e facevo parte di una squadra dell’ultima divisione del calcio svizzero. Mia madre lavava le nostre divise. Eppure giocando nell’ultima lega, ci sentivamo legati alla prima divisione grazie al calcio che creava questa connessione. Quando segnavamo un gol ci sentivamo come Paolo Rossi ai Mondiali del 1982. Sono stato 16 anni al’UEFA, ho lavorato molto duramente investendo una parte della mia vita difendendo i principi e i valori che hanno portato al successo il calcio europeo. Dunque, possiamo vedere che c’è molto da perdere soltanto in nome di un guadagno economico. Abbiamo bisogno di riflettere e assumerci delle responsabilità nei confronti di tutti coloro che hanno contribuito a questo modello e proteggerlo: è il nostro compito. Non esistono vie di mezzo e deve essere chiaro. UEFA e FIFA sono organizzazioni democratiche, dove esiste il rispetto per la passione di tutti. La pandemia ha assorbito tutti, ma dobbiamo continuare a seguire la nostra strada. Il calcio è speranza ed è nostra responsabilità rendere questa speranza reale, ma sempre agendo con rispetto, solidarietà e interesse per i vari livelli”.

10:20 – Thomas Bach, presidente del CIO, è intervenuto così: “Grazie per aver reso possibile il mio intervento. Cari amici del calcio, è molto bello ritrovarvi di persona rispettando le misure di sicurezza, è motivo di ottimismo. Mi complimento con Ceferin per essere riuscito ad organizzare così questo Congresso. L’UEFA ha dimostrato la capacità di superare la sfida di un’organizzazione sportiva sicura, con centinaia di partite in tutta Europa. Condiviamo, per gli Europei e le Olimpiadi, la necessità che tutti i partecipanti siano tutelati. Queste competizioni lanceranno un messaggio importante, di solidarietà, e il calcio giocherà di nuovo un ruolo fondamentale: il torneo olimpico comincerà subito dopo l’apertura delle Olimpiadi e sarà la prima luce che vedremo in fondo al tunnel. La lezione che impariamo dal coronavirus è che abbiamo bisogno di più unità, nella società e tra le società. Vale per tutti, quindi anche per lo sport e la sua organizzazione. Il modello europeo in questo senso ha fornito una guida unica per solidarietà finanziaria, ma adesso tutto questo è minacciato da un approccio basato soltanto sul fattore economico, che mette da parte la solidarietà, la missione sociale dello sport e i bisogni dettati dalla crisi. Tutto è guardato dalla prospettiva del business. Per questo bisogna fare tutti gli sforzi per preservare certi valori. Io confermo il mio impegno per far sì che il mondo diventi un posto migliore anche attraverso lo sport”.

 

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10:05 – Prende la parola Ceferin per i saluti iniziali.