Quattro gol in sette partite in Bundesliga. È tornato il vero Patrik Schick? A Roma probabilmente si stanno ancora chiedendo dove fosse finito. A Lipsia ne stanno conoscendo solamente la versione dal talento puro. “Schicksal”, lo definiscono in Germania. Il “destino” che prima ti porta in alto fino a diventare il giocatore più pagato della storia della Roma e poi per due anni ti lascia in balia di critiche e dubbi su qualità improvvisamente scomparse.
Quattro gol in Bundesliga, gli ultimi tre consecutivi e Lipsia campione d’inverno. Un problema alla caviglia lo ha escluso per 12 partite, poi da metà novembre gol e assist hanno arricchito le sue prestazioni.
La rivincita del giocatore ceco dopo due stagioni alla Roma dove sembrava smarrito. Due anni in giallorosso ad aspettare prestazioni e gol di quello che ad oggi è ancora il giocatore più caro della Storia della Roma. Un’operazione da 40 milioni più 2 di bonus, per convincerlo ad arrivare nella capitale. Ammaliati da quei 11 gol in 32 partite alla sua prima stagione in Italia nella Sampdoria.
Di lui a Roma pochi sprazzi. Otto gol in 58 partite. Si ricordano più gli errori, come quello al primo anno contro la Juventus a tu per tu contro Szczesny all’ultimo minuto, ma anche la sua presenza nella storica rimonta in Champions League contro il Barcellona.
In Germania è già diventato il centometrista. Contro il Dusseldorf in gol dopo 65 secondi, contro il Padeborn gliene sono bastati 138. Non solo una convinzione ritrovata, ma anche una diversa impostazione tattica. Nagelsmann infatti lo schiera sempre accanto a Timo Wener. In coppia con un altro attaccante proprio come quando giocava alla Sampdoria. Stesse sensazioni e un talento ritrovato. Quello che probabilmente non se ne era mai andato. Schicksal, il destino ha scritto la rinascita di Patrik.
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