L’Inter torna in Champions dopo 2381 giorni
Stasera contro il Tottenham l’Inter torna a giocare una partita di Champions League a San Siro.
Era un altro mondo, lo era davvero. Massimo Moratti era il presidente dell’Inter, Berlusconi il patron del Milan. Thohir sarebbe arrivato solamente un anno e mezzo dopo, l’allenatore era Claudio Ranieri, prima di fare la storia in Premier League con il Leicester. Suning? Beh, quella la conoscevano soltanto gli esperti ed appassionati di economia cinese. Obama era appena stato rieletto come presidente degli Stati Uniti e il Cardinale Bergoglio sarebbe diventato Papa Francesco 365 giorni dopo, il 13 marzo 2013.
Era il 13 marzo 2012, Inter e Marsiglia si sfidavano per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League. All’andata la squadra allenata da Ranieri perse in Francia per un gol di Ayew. Poi, a San Siro, tutto faceva pensare ad una rimonta, per una volta possibile. I tifosi ci credevano davvero, sopratutto dopo il gol di Diego Milito al 75esimo che aveva riportato il risultato in parità. Poi però entrò in campo Brandao, sottovalutato un po’ da tutti. “Ma quello gioca ancora?”. Sì, eccome. Gol al 90esimo, sogno nerazzurro infranto. Quella Champions la vincerà poi il Chelsea di Di Matteo in finale a Monaco contro il Bayern.
Inutile la rete di Pazzini nel finale su calcio di rigore. Mezzo San Siro è già in macchina, verso casa, la partita era già finita per quasi tutti. Impossibile fare due gol in cinque minuti. Anche perché l’Inter già non era più quella degli anni precedenti, lo si era capito. Un inizio di stagione disastroso con Gasperini, Ranieri provò a rimettere in sesto la situazione, ma niente da fare, nonostante tante ottime prestazioni.
Così è iniziato un calvario durato sei anni, sei mesi e cinque giorni, un’eternità. In mezzo ci sono stati sei allenatori, cambi di proprietà, nuovi dirigenti, bandiere che hanno smesso di giocare, nulla è servito. Fino allo scorso maggio, quando il colpo di testa di Vecino ha regalato ai tifosi dell’Inter una gioia che mancava da troppo tempo. Ora però il presente si chiama Tottenham, altra vecchia conoscenza dei nerazzurri. In un Inter-Spurs esplose il genio e talento di Gareth Bale. Oggi Bale non c’è più, ma ci sono Eriksen ed Harry Kane. Non proprio avversari di seconda fascia, ecco.
Ma questo ai tifosi dell’Inter interessa fino ad un certo punto. 2381 giorni dopo, qualsiasi avversario sarebbe stato lo stesso. L’importante era “rivedere le stelle”.
L’ultima Inter in Champions
Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Poli (29′ st Cambiasso), Stankovic, Zanetti; Sneijder (13′ st Obi); Milito, Forlan (13′ st Pazzini). A disp.: Castellazzi, Ranocchia, Faraoni, Zarate.