Nell'estate del 2020, dopo l'ultima esperienza con la maglia dell'Augsburg, si è conclusa la sua prima carriera, quella da calciatore professionista. Ma Stephan Lichtsteiner, anche in campo, è sempre stato il tipo che si dava da fare, che non aspettava che il risultato gli piovesse dal cielo, ma che se lo andava a prendere con impegno e determinazione.
E così ha fatto anche una volta appesi gli scarpini al chiodo, dedicandosi immediatamente a una nuova attività. Lo ha raccontato lo stesso ex terzino di Lazio e Juventus in un'intervista concessa a "20 Minuten", spiegando come abbia da poco intrapreso uno stage come orologiaio di lusso a Zurigo: "Mi piace molto questo lavoro, in generale sono sempre rimasto affascinato dagli orologi. Dopo la carriera da calciatore voglio immergermi in questo mondo. Mi piacerebbe conoscere il mestiere: come funziona un orologio, come smontarlo e poi rimetterlo a posto. Spero di ottenere tante informazioni corrette su questo settore. In Svizzera, in particolare, il livello è estremamente alto".
D'altronde quale Paese più della Svizzera può vantare una cultura in tema di orologi. Un meccanismo complesso, per quanto riguarda il quale Lichtsteiner trova però diverse similitudini con il calcio: "La difesa è un'arte, proprio come gli orologi. Il normale tifoso spesso non si rende conto di quanto siano importanti le sottigliezze tattiche su un campo di gioco. Spesso è sufficiente girare una piccola vite per ottenere un grande effetto. Questo vale sia per il calcio che per gli orologi".
Mondo del calcio quindi definitivamente abbandonato? Lichtsteiner non è ancora di questo avviso e lascia sempre una porta aperta al pallone: "Ho già completato i primi corsi, potrei immaginare di fare uno stage in un club, magari in qualità di assistente allenatore. Voglio riempire il mio bagaglio con il maggior numero di esperienze possibili".