All’ombra di Diego Milito il Racing ha costruito il proprio futuro. Mentre il Príncipe chiudeva con un titolo e gli ultimi gol la sua gloriosa carriera con l’Academia, un ragazzino delle inferiores imparava dal massimo idolo della storia recente del club. Il ragazzo in questione è Lautaro Martínez, talento del ’97 che nei prossimi mesi potrebbe vestire la maglia della Fiorentina.
Martínez è nato a Bahía Blanca, una città che ti impone la scelta tra calcio e basket. Perché oltre ad essere il luogo di nascita di Rodrigo Palacio è anche la città di Manu Ginóbili, il più grande cestista argentino di sempre. E infatti Lautaro, appassionato di entrambi gli sport, ha avuto il dubbio finché ha deciso di scegliere il fútbol, lo sport di famiglia.
E proprio la famiglia ha giocato un ruolo fondamentale nella sua vita e nella sua carriera. Nel bene e nel male. Il padre Mario, da cui ha imparato a tirare le punizioni, era un terzino delle divisioni inferiori, mentre il il fratello Alan, con cui condivide uno splendido rapporto, ha rischiato di compromettergli la carriera. Durante la sua permanenza al Racing infatti Lautaro Martínez sentiva una forte nostalgia di casa e i problemi di salute del fratello lo spinsero all’idea di mettere da parte le ambizioni calcistiche per tornare dai suoi.
Fu Brian Mansilla a fargli cambiare idea. Era il suo rivale per un posto da titolare nelle giovanili ma fu il primo ad impedire la sua partenza. E da quel giorno divennero grandi amici e successivamente compagni anche in prima squadra.
Storie particolari per uno che al Racing è arrivato grazie ad un colpo di fortuna. Gli osservatori del Racing erano a Bahía Blanca a seguire un provino e si fermarono a guardare anche l’allenamento successivo dove giocavano i ragazzini del Club Liniers, la squadra di Lautaro Martínez. Lo scoprì Fabio Radaelli, attuale vice di Martín Palermo all’Unión Española.
E da lì è nato il nuovo gioiello di casa Racing, capace di diventare subito decisivo in prima squadra nonostante la giovanissima età. Una punta mobile dotata di grandi colpi tecnici. Uno che si sposa benissimo con un 9 d’area: lo ha fatto con Marcelo Torres nella Sub 20 dell’Argentina, la nazionale che lo ha consacrato, lo fa con Lisandro López, e lo potrebbe fare presto con Giovanni Simeone, con cui spera di condividere il sogno in viola di inseguire il mito di Batistuta.
Simone Gamberini - Tre3Uno3