In attesa dell'Assemblea Federale per l'elezione del presidente Figc, in programma il 22 febbraio, gennaio è il mese delle elezioni nelle varie leghe calcistiche. Giovedì è arrivata la conferma di Balata alla guida della Lega B, il 6 febbraio toccherà alla Lega Dilettanti (con Sibilia prossimo alla nuova elezione), mentre domani sarà il turno della Lega Pro.
Sono passati poco più di due anni quando Francesco Ghirelli, il 6 novembre 2018, venne eletto presidente, succedendo a Gabriele Gravina. All'epoca Ghirelli era l'unico candidato in corsa, stavolta a contendergli il ruolo di numero uno della Lega Pro ci sarà Andrea Borghini, ex dirigente della Carrarese.
Il programma di Ghirelli
"Sono stati due anni difficili, soprattutto l'ultimo". Francesco Ghirelli non nasconde le difficoltà che ha dovuto affrontare in questo primo mandato alla guida della Serie C. Un percorso iniziato con il 20-0 del Cuneo contro la Pro Piacenza, ma che si è poi rivelato un crescendo: "Non posso dimenticare il titolo del New York Times sul 20-0 della Pro Piacenza, il punto più basso - racconta Ghirelli a Gianlucadimarzio.com - L'altro, invece, quando stavamo ragionando su quella esperienza, veniva pubblicato un articolo sul fatto che, negli ultimi cinque anni, erano stati inflitti 321 punti di penalizzazione in Lega Pro. Dopo, però, siamo passati al titolo "Benvenuti nella Serie C più bella di sempre" della Gazzetta dello Sport e all'articolo sul numero di spettatori in crescita del 63% nel girone d'andata del campionato 2019-2020 rispetto all'anno precedente".
Un biennio in crescendo che è stato condizionato soprattutto dal Covid-19, quello che Ghirelli definisce "il maledetto": "Il Covid-19 poteva farci crollare, ma ci sono stati dei presidenti forti che hanno retto e stanno reggendo, mettendo la salute al primo posto - spiega Ghirelli - La crisi è una grande opportunità di cambiamento perché non possiamo star fermi e, chi sta fermo, viene travolto. Siamo pronti per le riforme, dobbiamo fare la nostra parte, innovare e progettare".
Il programma di Ghirelli si basa su un pilastro fondamentale: la sostenibilità economica della Serie C. "Da qui passa tutta la tenuta della Serie C - spiega - Non c'è una terza serie in Europa con una forte identità come la nostra, noi abbiamo la storia dei comuni italiani. Affinché questo resti dobbiamo mantenere la sostenibilità. Questa è la sfida centrale, in Serie C ci sono le energie per farcela. Non è più il tempo dei mugugni, adesso serve una squadra che sappia qual è l'obiettivo che ci poniamo. L'obiettivo è che la Serie C riprenda un percorso virtuoso".
L'altro punto principale riguarda la riforma dei campionati: "Il calcio attuale è obsoleto, non ha prospettive - ammette Ghirelli - Dobbiamo interrogarci partendo da una domanda semplice: perché le stesse partite che si giocano nella regular season hanno centinaia di spettatori e nei play-off c'è il sold-out? C'è una ripetitività che va superata. L'unica riforma degli ultimi 50 anni l'ha fatta la Serie C passando da 90 a 60 club, pagando tutto all'interno con le retrocessioni e promozioni uguali. Nessuno può pensare di fare tutto in autonomia scaricando retrocessioni e promozioni sugli altri. Siamo la Lega che ha maggiore bisogno delle riforme. Non appena sarà riconfermato Gravina, sperando che sarà questa la strada, bisognerà sedersi tutti attorno a un tavolo".
Il programma di Borghini
Lo sfidante di Ghirelli sarà Andrea Borghini, con un passato dirigenziale alla Carrarese dove vinse un campionato di Seconda Divisione. "La spinta è arrivata per la passione che ho per il calcio - racconta Borghini a Gianlucadimarzio.com - Mi ha spinto la passione per i giovani che sono sempre stati fondamentali. Oggi la Lega Pro fa fatica, i giovani rendono sempre meno".
Tante sfide da affrontare in caso di elezione, su tutte quella relativa alla Legge Melandri su diritti televisivi. "È una delle sfide principali perché siamo tra i Paesi in Europa che prendono meno di diritti televisivi" spiega Borghini. Il primo punto di un programma articolato che punta molto anche sul trovare un title sponsor per la Serie C: "È fondamentale, siamo l'unica lega professionistica senza. I nostri tifosi sono domestici, servono delle risorse che possiamo utilizzare. Bisogna creare un brand riconoscibile".
Borghini punta molto sui giovani, con due punti: "Attivare per i giovani l'apprendistato e avere dei formatori che possano formare questi giovani. Questo serve per aumentare il livello tecnico della Lega Pro perché il livello mi sembra molto basso". Infine spazio anche a eventuali riforme: "Sessanta squadre, con queste risorse, non sono sostenibili. Con le risorse che ipotizzo, tra brande e title sponsor, sì. Se bisogna riformare, lo bisogna fare con criterio, con un tavolo tecnico tra tutte le leghe. Anche i play-off, con il modello attuale, è troppo lungo. Se dovessi vincere io, i regolamenti dovrebbero essere varati insieme alla Figc almeno tre mesi prima dell'inizio del campionato e con validità almeno triennale".