“Torneremo”, recitava un piccolo cartellone apparso nella curva del Leeds. Doveva essere il 2004, l’anno della caduta in seconda divisione inglese dopo tredici anni di permanenza in Premier League. Sedici anni sono passati da quella stagione, e al Leeds è successo di tutto. L’inferno delle serie inferiori, fino alla terza divisione, la scalata e le difficoltà per rivedere la luce.
Ci volevano un Loco come Bielsa e un presidente come Andrea Radrizzani per riportare il Leeds in Premier League. L’ufficialità è arrivata pochi giorni fa, la festa è iniziata dopo una stagione da incorniciare. Un ritorno quasi dovuto per un club storico che ha continuato ad alimentare la passione dei suoi tifosi, anche senza palcoscenici luccicanti.
Il cartellone con la scritta ‘torneremo’ era un auspicio dovuto, un grido di speranza che ha dovuto attendere più di un decennio per la sua realizzazione. Ora, però, il Leeds è finalmente tornato e i tifosi sono rimasti lì ad aspettarlo. Anche gli stessi che quindici anni fa erano stati immortalati con un cartoncino di carta e un augurio scritto sopra a pennarello.
Quegli stessi tifosi, una famiglia composta da papà, figlia e figlio, sono cresciuti. Il papà indossa gli occhiali e qualche ruga gli scava il volto, il figlio ha abbandonato il caschetto a favore di un taglio alla moda e la ragazza ha la fede al dito. Tra loro c’è ancora un cartoncino di carta e una scritta a pennarello. Questa volta però recita ‘siamo tornati’. Stessa passione, scritta diversa. E uno scatto (della pagina Instagram @visubal) messo a confronto a distanza di anni che ha già fatto il giro del web a testimonianza dell’amore che i tifosi hanno sempre provato per il Leeds.