Certi treni, si dice, passano una volta sola. C’è chi non ha neppure il coraggio di salirci. Altri, che non hanno nulla da perdere, li prendono al volo. Qualcuno ci salta su addirittura senza sapere dove portino. Certo: se è vero che poi non passeranno più, vale la pena rischiare.
La storia di Edgaras Dubickas a Lecce è nata più o meno così. Ultimo giorno di calciomercato, 31 agosto 2017. Il club giallorosso, già forte di un reparto offensivo composto da Di Piazza, Caturano e Torromino, è alla ricerca di un attaccante “under” per puntellare la rosa. Sul taccuino di Meluso c’è - tra gli altri - proprio il lituano classe 1998 che, la scorsa stagione, si era messo in mostra con la formazione Primavera del Crotone. “Ho trascorso l’estate in Lituania in attesa di una buona offerta - racconta Edgaras ai microfoni di gianlucadimarzio.com -. Il mio procuratore (Ulisse Savini, ndr) mi aveva parlato di diverse proposte, ma solo quando si fece avanti il Lecce mi disse che avrei dovuto cogliere l’occasione al volo”.
Alla fine, così è stato. Anche se, “a dire il vero, prima ho cercato online qualche informazione sulla squadra…”. Comprensibile: l’ultima stagione dei giallorossi in Serie A risale a quando Edgaras aveva appena 13 anni: “Non ne avevo sentito parlare granché. Poi ho visto le immagini di Muriel, Cuadrado e tanti altri campioni con la maglia del Lecce e, immediatamente, ho capito con chi avevo a che fare. Così, ho sposato il progetto della società”. Firma sul contratto e via a una nuova esperienza, la terza in Italia dopo Vercelli e Crotone: “Avevo solo 16 anni quando un ex calciatore del Suduva (club lituano, all’epoca proprietario del suo cartellino, ndr) mi disse che c’era l’opportunità di andare in prova per una settimana alla Pro Vercelli. Mi convinsi che era una buona opportunità e, nei primi giorni di allenamento, mi trovai alla grande e feci piuttosto bene, tanto che decisero di aprirmi le porte del loro settore giovanile per un periodo più lungo. Tuttavia, per questioni burocratiche, non ho mai giocato partite ufficiali con la maglia biancocrociata”.
L’esperienza a Vercelli è durata solo sei mesi. Da lì, un nuovo viaggio per Edgaras verso la seconda tappa del suo “tour dello Stivale”: Crotone. “Cambiai squadra, ma la storia era sempre la stessa. Alcuni problemi con il passaggio del cartellino mi impedivano di prendere parte alle gare di campionato e così, per un’intera stagione, non sono mai sceso in campo. Soltanto l’anno scorso, alla fine, siamo riusciti a superare questo ostacolo”. Dulcis in fundo, quindi. Anche se con un piccolo rimpianto: “Proprio ora che mi sono trasferito a Lecce, in rossoblu hanno preso mio fratello Augustas. Ha 16 anni e mi somiglia molto fisicamente, però lui gioca a centrocampo. Ogni tanto sento qualche ex compagno, e mi raccontano che spesso si confondono e chiamano mio fratello con il mio nome”. Un giorno, magari, i fratelli Dubickas scenderanno in campo fianco a fianco. Un po’ come ai bei vecchi tempi... “Quanti vasi rotti da bambini quando giocavamo in casa. Eravamo un disastro!”.
In ventisei presenze con la Primavera del Crotone, Dubickas ha messo a segno tre reti. Tante quante, finora, ne ha realizzate con la maglia del Lecce: “Sono arrivato qui convinto di potermi giocare le mie carte - spiega Edgaras -. Eppure, sin dal primo momento, la concorrenza non è mai mancata”. Di Piazza, Caturano e Torromino. Da gennaio, poi, anche Persano e Saraniti: “Ho avuto paura che fossimo diventati troppi. Invece, proprio negli ultimi mesi, Liverani mi ha lasciato più spazio”. L’ex centrocampista, infatti, oramai ha fatto di Dubickas una delle sue armi preferite, da sfoderare per lo più a partita in corso. “< La tecnica, Edragas! La tecnica! >
Il presente si chiama Lecce. Con i giallorossi, lo scorso sabato, Edgaras ha trovato il suo primo gol in campionato, quello del definitivo 2-0 contro l’Akragas: “Gli avversari stavano spingendo sempre di più, in diverse occasioni si erano resi pericolosi. Serviva chiudere la partita e... che dire, sono contento di averlo fatto io!”. Prima di sbloccarsi in campionato, Dubickas era già andato a segno due volte in Coppa Italia Serie C: nel 2-1 al Bisceglie (sua la rete decisiva) e nel 3-0 contro il Matera lo scorso 14 gennaio. La gioia del gol, quella volta, l’ha condivisa con un altro lituano, Megelaitis, anche lui arrivato a Lecce la scorsa estate. “Con Linas mi conosco dai tempi di Vercelli, ci frequentiamo anche fuori dal campo. Appena arrivati in giallorosso, alcuni lituani trasferitisi a Lecce anni fa ci hanno contattato su Instagram: ci vediamo spesso, ogni tanto andiamo a cena insieme. Vado matto per la pasta e la pizza!.” L’Italia, ormai, fa parte di lui: sul suo profilo Spotify sono salvati tanti, tantissimi brani che passano in radio: “Mi piace la musica commerciale - racconta Dubickas, mentre scorre il dito sul touch-screen, indicando “Sconosciuti da una vita” di Fedez e J-Ax -. Da bambino, per un periodo feci anche un po’ di break-dance, poi papà mi portò in una scuola calcio... Ma mi piacerebbe imparare a ballare!” W l’Italia, insomma. Fino a un certo punto, però. “Ogni tanto mi mancano i paesaggi della Lituania... Qui, per esempio, la neve non la vedete mai!”. Anche a tavola, la nostalgia di casa si fa sentire. Edgaras rimpiange un piatto su tutti: il “blynai”, una specie di pancakes a base di farina e lievito che, “quando sono a casa, mangio a qualsiasi ora del giorno! Colazione, merenda... quanto mi mancano! A Lecce non sono ancora riuscito a trovarli”. In compenso, però, nel Salento Edragas ha trovato la via del gol. E, se da una parte la strada da fare è ancora tanta, dall’altra può tirare un sospiro di sollievo. Probabilmente, il treno che ha scelto era quello giusto...