Intervistato in esclusiva dal Corriere dello Sport, Luis Alberto ha parlato della sua love-story (fatta di alti e bassi) con la Lazio: "Io il più amato dei tifosi? No, quello è Immobile. Non so cosa dicano o pensino di me, fuori di qui. Non ho questa preoccupazione. Sono anni che sento voci, tante voci e di ogni genere. Buone, cattive. Non mi sfiorano né le une, né le altre. Io sono così, sono un po’ strano".
Lazio, Luis Alberto: "A volte lo faccio apposta. Sarri? Sembriamo diversi ma..."
Il Mago ha poi proseguito commentando i problemi avuti con la società biancoceleste: "A volte lo faccio apposta ad alzare un po’ di polvere, specie quando cerco una motivazione extra. Mi piace fare un po’ di casino, mi piace provare quella tensione, quelle sensazioni. A volte mia moglie mi dice: devi fermarti, non andare oltre. Io sono così, se voglio fare una cosa la faccio, non mi curo degli effetti. Se penso che una cosa sia giusta per me, è impossibile fermarmi".
Sul rapporto con Sarri, invece: "Il nostro era un rapporto un po’ strano. La squadra stava giocando senza di me e, giustamente, io volevo il campo. Gli chiesi se potevo andare in prestito per sei mesi. Sembriamo molto diversi e invece siamo molto simili. Proprio per questo abbiamo vissuto momenti un po’ così. Anche quando stavo male con lui, parlando di calcio con gli amici spiegavo di averlo aiutato a capire qualcosa. Ma è soprattutto lui che mi ha aiutato a diventare un giocatore più forte, completo".
Infine, sul suo futuro: "Ci sono stati momenti in cui ho veramente pensato di andar via ma per me la Lazio è tutto, è la seconda casa. Roma sarà per sempre la mia seconda casa, qui con la mia famiglia abbiamo tutto quello che desideriamo".