Nelle scorse ore era stato Igli Tare a prendere la parola a margine della cerimonia ‘Football Leader’ per parlare dei calciatori biancocelesti che nelle prossime settimane di trattative potranno tornare al centro delle voci di mercato. Quest’oggi, a parlare è stato Claudio Lotito.
Il presidente della Lazio era presente al Premio Calabrese 2018 e dopo essere salito sul palco anche lui ha fatto il punto sia sulla stagione appena terminata sia sulle ambizioni e sulle aspettative riguardanti la squadra di Inzaghi in vista della prossima stagione: "Oggi abbiamo una società solida che può vedere il futuro con grande fiducia. L'aspetto sportivo è legato a fattori imponderabili, anche se ci siamo levati qualche soddisfazione. Quando sono entrato c'era l'assioma del più spendi e più vinci, io l'ho ribaltato”.
“Credo che la cosa più importante sia stata comunque quella di aver riportato 70.000 persone allo stadio. La Lazio ha recupera la sua gente. Quella del presidente è una posizione delicata. I presidenti coltivano sentimenti e passioni comuni che hanno l'obbligo di conservare e tramandare. Dobbiamo rappresentare, tramite i campioni che scendono in campo, un modello dei valori dello sport, il merito che è venuto meno soprattutto in Italia”.
E poi: “Sono tre anni che non parlo e spesso leggo cose assurde, forse sono ingombrante e do fastidio. Nella vita c'è chi fa il protagonista e chi la comparsa, è un problema di DNA. Io mi auguro che la Lazio sia ricordata bene, abbiamo vinto qualche trofeo. Coniugare il risultato sul campo con quello economico è molto importante. In passato non bussavano le altre squadre, oggi devono chiedere permesso”.
Infine si passa a parlare del mancato obiettivo Champions: “La qualificazione alla prossima Champions League? Non mi piace fare dietrologie, abbiamo perso, poi recriminare se è giusto o meno è inutile. La Lazio poteva avere posizioni di classifica diverse, è stato riconosciuto da tutti. Io ho portato il VAR e la goal line technology. Stiamo cercando di rendere migliore questo sport perché il principio fondamentale è che deve vincere il merito, nel calcio non si può fingere. I fatti stanno sotto gli occhi di tutti, come i bilanci che sono pubblici".
“De Vrij all’Inter? L’unico problema con i nerazzurri è nato a ridosso della partita - ha aggiunto Lotito parlando poi di calciomercato - sapevamo che Stefan aveva un accordo con l'Inter, ma abbiamo avuto fiducia nella serietà del giocatore nello schierarlo, e fatalità quel giocatore ha fatto degli errori. Le scelte le abbiamo fatte noi, Inzaghi e io. L'Inter avrebbe dovuto evitare di mettere in difficoltà le persone. Se il contratto ce l'hai da gennaio perché dici di averlo depositato a ridosso della partita? Per Milinkovic ho rifiutato 110 milioni il 29 di agosto, non lo so quanto vale oggi. Ma non è un problema di prezzo, sta bene alla Lazio”.