"Alla Lazio e nel campionato italiano mi trovo molto bene, sono soddisfatto della scelta fatta. Sono cresciuto". Parola di Mattéo Guendouzi, centrocampista francese del club biancoceleste alla sua seconda stagione in Serie A. "I meriti maggiori vanno a Baroni. Ci ha dato un gioco bello ed efficace, tutti attaccano e tutti difendono. Lui ci ha dato entusiasmo e un'organizzazione quasi perfetta". Dagli obiettivi alle idee di gioco del club, diversi i temi trattati dall'ex Marsiglia a La Gazzetta dello Sport. "Il mio nome italiano? Quando me lo fanno notare rispondo che tutte le strade portano a Roma. L’Italia era nel mio destino".
Lazio, Guendouzi: "Non ci poniamo limiti"
Sono 25 i punti conquistati dalla Lazio dopo 12 giornate in campionato. Un quinto posto momentaneo e una filosofia di gioco ben chiara e definita: "Dobbiamo restare con i piedi per terra, ma non ci poniamo limiti. Vorrei tornare in Champions ma non sarà facile. A me piacerebbe da matti, quest’anno o anche nei prossimi, vincere un trofeo con la Lazio. Ne sarei felicissimo per i tifosi e per il club".
Diversi allenatori avuti in carriera, e secondo Guendouzi Baroni - per stile di gioco - somiglia ad alcuni di loro: "Ho lavorato con ottimi tecnici. Devo essere grato anche a Sampaoli e a Sarri e Baroni. Baroni ha una filosofia di gioco molto simile a quella di Emery e Sampaoli. Il loro calcio esalta di più i tifosi".
Il centrocampista francese ha esaltato anche Nicolò Rovella, suo compagni di reparto alla Lazio e avversario in Nations League nella sfida di San Siro contro l'Italia: "La gara contro Rovella? Lui Ha fatto un paio di interventi al limite su di me, ma giusto così. Ci abbiamo scherzato. Ha tutto per diventare un top player ed essere in tempi brevi il miglior centrocampista italiano, anzi forse lo è già. Insieme stiamo facendo cose importanti".