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Lazio, i motivi della protesta contro Maresca: l’analisi degli episodi

L’analisi di Gianpaolo Calvarese sugli episodi contestati dalla Lazio nel match con il Bologna

La Lazio ha deciso di non parlare alla stampa dopo la sconfitta dell’Olimpico contro il Bologna (1-2). Il motivo è la contestazione di alcune scelte arbitrali di Maresca, l’arbitro del match. 

Ricordiamo che i biancocelesti avevano adottato la stessa decisione anche dopo Juventus-Lazio del girone d’andata: anche in quel caso il direttore di gara era Maresca. 

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Ma le proteste della Lazio (Sarri e il direttore sportivo Fabiani erano tra i più arrabbiati) a cosa sono dovute? E soprattutto, sono giustificate? 

Lazio-Bologna, gli episodi contestati dai biancocelesti

Stando alle prime ricostruzioni, l’allenatore e lo staff dei biancocelesti si sarebbero lamentati anzitutto per il mancato fischio di Maresca su un contatto tra Ferguson e Isaksen a fine primo tempo. Silent check col VAR Mazzoleni, ma l’arbitro in campo lascia proseguire e manda le squadre all’intervallo.

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Se c’è un contatto basso, a livello delle gambe, è fuori area; mentre il contatto alto, tra le braccia, non sembra falloso. Giusto quindi non assegnare rigore. 

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Poco prima c’era stato però un altro episodio molto contestato, la mancata espulsione per Fabbian per un pestone ai danni di Immobile. Il centrocampista rossoblù era già ammonito: giallo (corretto) al venticinquesimo per una sbracciata. Fabbian commette uno step on foot: una fattispecie codificata già dagli arbitri e per la quale si tende ormai ad ammonire