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Data: 09/04/2019 -

L'aereo perduto e un allenamento per convincere il Sassuolo: alla scoperta di Marin

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Destino, passione e tanta determinazione, oltre le contingenze della vita. E’ un po’ questa l’essenza della storia di Marius Marin, centrocampista classe ’98 di proprietà del Sassuolo, quest’anno in prestito al Pisa. Una stagione importante, anche oltre le aspettative (non per chi già lo conoscesse) e le prime, puntuali avances di mercato dalla Serie B.

Ventuno anni da compiere il prossimo trenta agosto, ma già un bagaglio di vita importante per Marin. Minimo comune denominatore: il calcio. C’è sempre stato, da quando – a sette anni – ha cominciato a giocare senza dirlo ai suoi genitori. Glielo disse il giorno dopo essersi iscritto alla scuola calcio, e lì una bella fiumana di botte da mamma Emilia che per Marius voleva solo la scuola.

Marius e il calcio, un amore spesso ‘clandestino’. Bello proprio in questa sua essenza. Come quando andò ad allenarsi per due mesi senza dirlo a mamma, ma questa volta l’antidoto agli ‘sculaccioni’ lo aveva già ben pronto. Una telefonata dell’allenatore del giovane Marin (avrà avuto tredici anni)…Signora, non si arrabbi con suo figlio, perché sta facendo la cosa giusta. Ha grandi qualità e sicuramente arriverà in alto…’. Tanto bastò per convincere anche mamma Emilia, che da quel giorno si mise a fare tre lavori per mantenere Marius e assecondarlo in quella che – fin lì – era poco più di una scommessa per il futuro. Ma certe cose,poi, il genitore se le sente dentro, non a tutto c’è una spiegazione razionale (per fortuna).

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Marin a sedici anni debutta con l’ Acs Poli Timişoara, Serie B romena, un ricordo indelebile. Così come quella vittoria del campionato. Il ragazzo ha qualità, promette molto bene, arriva la proposta di rinnovo: quattro anni ad appena 300 euro al mese. Marius saluta, ma non smette di credere al suo sogno.

Lo nota il Sassuolo, il cui responsabile del settore giovanile, Francesco Palmieri, chiama Marin in Italia per un provino di sette giorni. Dall’oggi al domani Marius sarebbe dovuto partire, al condizionale sì. Perde l’aereo, una domenica sera intera a disperarsi all’aeroporto di Bucarest. Non ci dorme sopra, come quando devi prender il treno più importante della tua vita ma quando arrivi in stazione, lo vedi sfumare pian piano all’orizzonte.

‘Vada come vada, parto lo stesso: mi comprenderanno spero…’. Lunedì, di buona mattina, torna all’aeroporto di Bucarest. La sera arriva a Sassuolo. Cinque ore per convincerlo del carattere fortuito dell’evento. In realtà basta e avanza un allenamento, ‘benvenuto nel Sassuolo Marius’.

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Dopo appena un mese con la Primavera, Marius Marin viene già aggregato alla prima squadra, all’ora allenata da Eusebio Di Francesco. Che crede molto in lui, lo martella, tanto da farlo spesso fermare al campo anche post allenamento per esercizi extra.

In estate la chance a Pisa, un’ottima intuizione del direttore sportivo Roberto Gemmi. Un’intuizione giusta, vincente. Perché il ragazzo ha qualità e chissà che presto non passi un altro aereo...



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