Tajarol, il Jamie Vardy romano: “Lavoravo la notte prima delle partite. Futuro? Pronto a tornare a 900 € al mese”
Una storia d’altri tempi quella di Stefano Tajarol. Una storia d’amore col pallone che ricorda la favola di Jamie Vardy, l’attaccante del Leicester che l’anno scorso ha trascinato le Foxes allo storico titolo inglese: “in ritiro dopo aver battuto l’Ascoli ce lo siamo detti scherzando, potevamo diventare il Leicester di Roma e io potevo essere il Vardy romano. Oggi lo siamo”.
Tajarol è un ragazzo che sogna ad occhi aperti, ha lo sguardo di chi ha combattuto una vita intera per il calcio, la sua grande passione. Ha l’entusiasmo di chi non si è mai arreso per raggiungere i propri obiettivi. L’esordio nei professionisti è avvenuto nella Lupa Roma quando aveva già trentatré anni. Tajarol gioca nel Trastevere Calcio e insieme alla società romana sta vivendo una stagione da capogiro, con quattordici gol all’attivo. Primi in classifica nel girone H di Serie D, con la prospettiva della Lega Pro, l’attaccante classe 1981 che in carriera ha segnato più di duecento gol si racconta a Gianlucadimarzio.com.
Parla degli anni in cui il calcio era un extra, quando era un operaio: “Prima facevo i turni di notte, finivo alle otto del mattino e il pomeriggio mi allenavo. Lavoravo anche la notte prima della partita, se era in casa, altrimenti mi facevo cambiare il turno. Poi le cose sono un po’ cambiate grazie ai presidenti delle squadre in cui giocavo perché mi trovavano un posto part-time nelle loro aziende. Al San Cesareo, ad esempio, in una fabbrica di tende da sole. Nella Lupa Roma nell’azienda d’informatica del Presidente. Oggi invece ho deciso di fare gli ultimi anni da calciatore dedicando il tempo libero alla famiglia, poi vedremo”.
Si respira grande euforia per questa stagione, ma si guarda anche al futuro, visto che la Lega Pro è veramente vicina. Il Direttore Sportivo Andrea Calce, insieme allo staff del Trastevere Calcio, punta molto sui giovani che a detta di Tajarol “sono la vera forza di questa squadra”. Il progetto è partito da lontano ma nessuno si aspettava un risultato così. “E’ una sorpresa essere in testa alla classifica, forse anche perchè dalla prima di campionato non abbiamo mai accettato di perdere. – dice Tajarol – Abbiamo otto punti di vantaggio sul Bisceglie e dieci sulla Nocerina, è quasi fatta”
Un rapporto perfetto quello fra l’attaccante romano e il Trastevere. A lui, che adesso si sente a casa, piace essere uno dei veterani e la cosa potrebbe tornare utile visto che Tajarol ha già calcato i campi di Lega Pro. ”In caso di promozione sarei il veterano. Vorrei finire la carriera qua, non pensavo di ritrovare la stessa voglia che avevo da bambino. Questo grazie all’ambiente societario e al gruppo incredibile con cui stiamo raggiungendo un traguardo storico”.
Un traguardo che avrebbe un sapore speciale anche per l’allenatore Sergio Pirozzi che, a inizio stagione, ha dovuto lasciare il proprio incarico al vice Aldo Gardini, per fare il sindaco a tempo pieno. Pirozzi infatti è il primo cittadino di Amatrice, città distrutta dal terremoto dello scorso 24 Agosto. Sul campo del Trastevere Stadium ci sono due lunghi striscioni con scritto #amalamatriceamala. Così, ogni volta che i ragazzi di Gardini entrano in campo, si ricordano di quel paese in cui hanno svolto il ritiro estivo e che oggi sta lentamente cercando di tornare alla normalità.
Nonostante i suoi 36 anni, Tajarol non teme il futuro, non sembra aver paura di quando smetterà con il calcio giocato. “Sono pronto a tornare a lavorare per quei novecento-mille euro al mese. Non mi spaventa. Posso farlo tranquillamente”. Prima però di appendere le scarpe al chiodo c’è una persona che Stefano vorrebbe incontrare. Il suo idolo: Francesco Totti. “Ho avuto la possibilità quando giocavo nella Lupa Roma -dice sconsolato – ma non ci siamo incrociati”. E il solo pensiero di conoscerlo gli illumina gli occhi. “Chissà, magari se vinciamo ci viene a trovare, sarebbe il sogno della mia vita”. Incontrare il suo idolo, magari dopo aver trascinato il Trastevere ad un traguardo storico come la Lega Pro. Sarebbe un altro sogno che diventa realtà. Mai dire mai, perché i sogni, a volte, si avverano.