Questo mese di maggio può essere quello delle grandi feste in casa Mattioli. Domenica la Spal può conquistare la salvezza in serie A, e a seguire Walter Mattioli può festeggiare i suoi 30 anni di presidenza. “Ammetto che questa mi sembra la settimana più lunga della mia via vita”, racconta il numero uno della Spal con il cuore e la voce pieni di emozione. “Non vedo l’ora che arrivi domenica per giocare la partita”. 90’ nei quali la squadra di Semplici può decidere il proprio destino. Tutto dipende da Antenucci e compagni, perché in caso di vittoria la permanenza in serie A sarebbe garantita. “I ragazzi scenderanno in campo con il solito atteggiamento e spero che lo stadio, che sarà strapieno come sempre, ci potrà essere d’aiuto. Mi aspetto una gara bella, combattuta e con un buon arbitraggio. Se ci fosse da utilizzare il Var, che sia fatto tranquillamente”.
Dall’altra parte c’è la Sampdoria. “Leggo che tanti miei colleghi fanno il tifo per loro, io personalmente mi auguro solo che faccia la sua partita in maniera corretta perché fino ad oggi noi non abbiamo ricevuto regali da nessuno”. A partire da quanto accaduto in casa del Torino la settimana scorsa, quando la Spal si è fatta rimontare in un’ora. “Ho una lunga esperienza nel mondo del calcio e per questo non do mai nulla per scontato. Il Torino non voleva sfigurare davanti ai suoi tifosi, così come io spero che non voglia fare brutta figura il Napoli contro il Crotone. E’ giusto che tutte se la giochino fino alla fine. L’Atalanta,vorrà certamente centrare la qualificazione in Europa, ma mi aspetto che anche le altre come Benevento e Bologna facciano il loro dovere”.
Da questo punto di vista la Spal è stata un esempio per tutti. Neopromossa sì, ma osso duro anche per le prime della classe. “Credo che il pari con la Juventus me lo ricorderò per i prossimi 20 anni”, ammette con una risata. “Ma la verità che noi ce la siamo giocata sempre contro tutti. Ma a dir la verità questo atteggiamento da parte della squadra me lo aspettavo ampiamente perché abbiamo un allenatore che da tre anni a questa parte ci ha sempre fatto giocare bene. Tutti i punti che abbiamo fatto sono stati meritati sul campo. Certo, da tifoso mi aspettavo qualche punto in più, ma giusto per poter stare un po’ più tranquillo adesso”. Però, come si dice presidente: sbagliando si impara. “Assolutamente. Abbiamo fatto tesoro degli errori ed è per questo che vorremmo rimanere in serie A”.
Ma non solo per questo. “Dobbiamo completare lo stadio che diventerà tra i più belli d’Italia con 16mila posti coperti. E’ stato approvato il progetto in questi giorni, così come quello per il centro sportivo che si sta definendo”. Insomma, una Spal che sa progettare. E che ha anche dimostrato di avere le spalle larghe per confermare la fiducia a Semplici nei momenti più difficili della stagione. “Abbiamo un rapporto umano molto particolare. Lo ammiro molto e professionalmente lo considero un ottimo allenatore. Ammetto che c’è stata qualche critica da parte mia tra gennaio e febbraio, ma siccome la Spal è una famiglia, ne abbiamo parlato e abbiamo superato tutto. Sapevamo che fosse l’uomo giusto per il nostro progetto e abbiamo deciso di confermargli la nostra fiducia”.
Allora, ricapitoliamo: progetto, futuro, allenatore. Non manca proprio niente a questa Spal. Anzi. “In più abbiamo una tifoseria importante con stadio sempre pieno al 94% e i nostri tifosi ci hanno sempre accompagnato nelle trasferte lontanissime. Ricordo tante persone anche a Crotone, che da Ferrara non è proprio dietro l’angolo. Ecco: io vorrei che la Spal confermasse la categoria per loro. La salvezza non la vedo come una cosa personale”. Solo così potranno davvero iniziare le feste del mese di maggio. Quelle per la salvezza e quella per i 30 anni di presidenza di Walter Mattioli.