Adesso è ufficiale: dopo oltre sei mesi di attesa, per chiudere tutte le pratiche burocratiche del caso, il centrocampista gambiano classe 2000 Kalifa Kujabi può dirsi un nuovo giocatore del Frosinone a tutti gli effetti. Nella giornata di questo 30 marzo 2023, infatti, firmerà finalmente il suo contratto dopo il giuramento in Comune.
Fino a oggi, con la sessione di mercato terminata, Kalifa non ha potuto ancora firmare il suo contratto (triennale) con il Frosinone perché la Prefettura di Cagliari, competente per la sua residenza, non ha avuto per sei mesi il tempo di elaborare la pratica che necessitava solo di una semplice firma, dal momento che è tutto in regola.
Un’operazione definita da tempo dalla scorsa estate, ma che trova ufficialità solo a fine marzo. È quella di Kalifa Kujabi al Frosinone, centrocampista centrale, classe 2000, gambiano sul quale si erano posati gli occhi anche di Cagliari, Empoli e Torino: Frosinone più deciso e veloce di tutti a puntare sul ragazzo, svincolato dopo l’esperienza alla Torres, ora è davvero tutto fatto col giocatore.
Dal Gambia all'Italia: la storia di Kalifa
Il giovane Kalifa, idea fissa in testa di poter dare un futuro migliore alla propria famiglia, decide da ragazzo di scappare dal Gambia e, dopo un lungo viaggio a piedi nel deserto durato oltre sette mesi, raggiunge la Libia dove come tanti altri profughi viene sistemato in un ‘campo di accoglienza’. Nuova tappa di un cammino non facile, ma grinta e perseveranza a Kalifa non mancano: sono quelle le risorse alle quali attinge appena possibile per ripartire un’altra volta, questa volta in gommone. Next stop, Lampedusa.
Quindi la Sicilia, dove ancora una volta trova sistemazione in un centro di prima accoglienza. Dove arrivano anche i primi calci italiani ad un pallone: è grazie quelli che viene notato da uno scout che lo segnala al Muravera, squadra dilettantistica sarda.
Gli anni al Muravera
Due gli anni sotto la guida di mister Francesco Loi, col quale al primo centra subito la vittoria del campionato di Eccellenza. Nel secondo il ragazzo si distingue come uno dei migliori under del girone G della Serie D. Primi riconoscimenti, in quella Muravera che però, oltre al calcio, gli regala molto altro: nuovi amici, su tutti Davide Moi, difensore dello stesso Muravera, e poi una moglie, italiana, che gli regala due splendide bimbe. Nel frattempo, una casa, tanti piccoli lavoretti, la licenzia media e poi il diploma nelle scuole italiane, sempre da privatista, recuperando gli anni persi. Muravera gli regala anche gli occhi addosso dello scout Marco Angius, collaboratore dell'Avv. Filippo Pirisi, che lo accoglie nella sua agenzia. L'anno successivo il passaggio alla neonata Torres Sassari, con cui arriva in finale di Coppa Italia e vince - segnando - la finale play-off promozione. Il resto è storia recente: in estate sono tante le società che si interessano a Kalifa, a fine giugno l'operazione in dirittura sembra essere quella col Torino: a cambiare il destino del classe 2000 è il DS Guido Angelozzi che, con l'intermediazione di Andrea Bagnoli, riesce a superare la concorrenza e a portare il ragazzo a Frosinone. È fine giugno.
Visite, primi allenamenti e prime amichevoli, subito l’occasione per capire che la scelta fatta è stata quella giusta. Ma c'è un "ma". Infatti fino a oggi, con la sessione di mercato bella che terminata, Kalifa non ha potuto ancora firmare il suo contratto (triennale) con il Frosinone perché la Prefettura di Cagliari, competente per la sua residenza, non ha avuto per sei mesi il tempo di elaborare la pratica che necessita di, solo, una semplice firma dal momento che è tutto in regola. Assenza di precedenti penali, superamento dei livelli scolastici, permanenza in Italia regolare, matrimonio e figli.
A Frosinone tutti non aspettavano altro che lui, sia per il giocatore che per l'uomo, tanto che il Presidente e il DS, in prima persona, si sono impegnati affinché il ragazzo continuasse ad allenarsi con loro fino a quando la macchina amministrativa non ha fatto il suo corso, a marzo 2023, consentendo di contrattualizzare il giocatore. Per dare così il via, ufficialmente, all’avventura di Kalifa con la sua nuova maglia.