In ginocchio con le lacrime versate sul prato del Mapei Stadium dopo la sconfitta nello spareggio col Verona. La sua ultima immagine in Serie A. “Era la prima volta che mi capitava una roba del genere. L’ho sofferta tantissimo anche perché non ero al 100% e sono entrato solo negli ultimi minuti. Il mio grande rimpianto resta non aver potuto aiutare la squadra”. Tra rabbia e ricordi, così Kevin Agudelo a Gianlucadimarzio.com. “Mi ha fatto malissimo e poi ho visto come stavano i tifosi: se noi stavamo male, loro di più…Se potessi tornare indietro vorrei un altro finale. Anche perché venivamo da 3 grandi campionati, in cui abbiamo vinto contro le big e ottenuto risultati impensabili. Ma il calcio a volte va come tu non vorresti”.
Il centrocampista colombiano è volato a Dubai la scorsa estate per giocare nell’Al Nasr, con cui ha collezionato 5 gol in 21 presenze. “Mi avevano parlato di tutto, ma quando sono arrivato ho trovato molte cose migliori rispetto a come immaginavo. Sono ben organizzati, il livello del calcio credo che nei prossimi anni potrà crescere tantissimo. Poi ho trovato Taarabt, che mi ha spiegato tutto quando sono arrivato e ho ritrovato anche Medeiros e Gabbiadini. Non conoscevo il campionato, ma è comunque difficile. Fuori dal campo la vita è diversa: io sono stato in città come Firenze e Genova, ma non c’era questa modernità: qui è tutto nuovo, c’è sempre qualcosa da fare e mi piace”. Una trattativa nata e definita in pochi giorni a fine giugno 2023: “I miei agenti Gabriele e Valerio Giuffrida hanno chiamato Luca Guglielmo che era con me e mi hanno parlato di questa offerta, del progetto che mi avrebbe visto come la figura della squadra per i prossimi anni. Mi ha colpito questa cosa di coinvolgermi così tanto, quindi ho detto sì. Magari potevo anche ricevere altre offerte per rimanere in Italia, ma ho deciso così: era un’opportunità e mi sto trovando bene qui a Dubai. Sono contento della mia scelta”.
Anche se lo allontana dalla nazionale colombiana, con cui era stato convocato una volta nel 2022, senza debuttare. “Non ho abbandonato quel sogno, ma in 3 anni che sono stato in Italia mi hanno chiamato una volta. La nazionale colombiana negli ultimi anni ha convocato giocatori da campionati extra europei come quello messicano o colombiano, si è dimostrata aperta, quindi io ho ancora 25 anni e in futuro può succedere di tutto. Guardo le partite della Colombia, ho amici lì e sono contento che stanno facendo bene. Con il ct Lorenzo non perdono da 2 anni, quindi si può dire poco”.
Arrivato in Italia dall’Atletico Huila, il classe 1998 ha collezionato 5 gol in 109 partite tra Genoa, Fiorentina e Spezia, dei quali uno anche contro il Milan a San Siro. “Ma l’esordio con gol in Serie A credo sia uno dei momenti più belli della mia vita. Dopo 2-3 mesi difficili, c’è stato il cambio di allenatore e l’arrivo di Thiago Motta. Lui ha visto un ragazzino giovane come me che si stava impegnando e Dio gli ha detto di mandarmi in campo. Mi ricordo che prima di entrare in campo contro il Brescia c’era il suo vice che mi parlava di tattica e lui mi prese e mi disse: “Non pensare a niente, non ascoltare questo qua: entra e gioca a pallone!”. Aveva capito il momento e io sono entrato con tanta fiducia e tranquillità. Dopo 10 minuti ho ricevuto un pallone da Pinamonti e senza pensarci ho tirato in porta: sono stati 5 secondi ma sembrava un’ora. Ho fatto questo gol bellissimo sotto la Gradinata Nord con tutti i tifosi felicissimi, in un periodo comunque difficile”. Toto, come lo aveva soprannominato suo zio, si è poi soffermato sull’attuale allenatore del Bologna: “Seguo ancora la Serie A e sono molto contento per lui. Ha una forma di caricarti eccezionale, i giocatori per lui danno sempre qualcosa in più. Non parlavamo molto, ma sono molto felice per quello che sta facendo. Allo Spezia abbiamo fatto un grande miracolo”.
Un altro allenatore che ha avuto e sta ottenendo risultati positivi è Vincenzo Italiano: “Vedeva in noi potenzialità che neanche pensavamo di avere. Ho giocato in tanti ruoli con lui. Ricordo che mi mise falso 9 contro il Milan di Ibrahimovic e facemmo una grandissima partita. Nessuno si aspettava che potessimo ottenere un pareggio contro una squadra che stava per vincere lo scudetto. Con lui mi sento ancora ogni tanto, gli faccio i complimenti per i risultati che sta ottenendo in una città che conosco”. A Italiano lo lega un rapporto più profondo: “Lui aveva un modo incredibile di tranquillizzare i giocatori, almeno per quanto mi riguarda: tante volte volevo giocare di più e mi arrabbiavo, ma poi quando andavo a parlarci mi faceva dei discorsi che uscivo come nuovo: mi faceva capire le sue scelte e per un giocatore che non gioca non è così facile accettarle”.
A Firenze, Italiano ha ritrovato anche M’Bala Nzola, l’attaccante che aveva contribuito in modo significativo nella promozione e nella salvezza dello Spezia, ma che in maglia viola sta vivendo una stagione negativa. “È uno difficile da disturbare, le critiche non lo toccano. Secondo me è solo un momento, può fare molto meglio e con i giocatori che ha in squadra tornerà a fare gol. È un periodo che passerà”. In riva all’Arno, Agudelo è sceso in campo solo 3 volte con Iachini in panchina. “Ho giocato poco, ma ho dei bei ricordi di quella esperienza a Firenze. C’è stata la pandemia che forse mi ha impedito di avere più spazio, di dimostrare le mie qualità e di vivere meglio la città. Per me è stato un momento difficile”. Tuttavia, Amrabat lo aveva indicato in conferenza stampa come il giocatore che lo aveva sorpreso di più tra i nuovi compagni. Dichiarazioni arrivate con una tempistica particolare, visto che era lo stesso giorno della sua partenza per La Spezia. “Le sue parole mi hanno fatto piacere. C’erano giocatori come Ribery, Chiesa e Vlahovic, lui avrà pensato secondo me: “Chi è questo ragazzo? Ha qualità”. Non mi conosceva e avrà visto in me qualcosa di buono, ma era già stata presa la decisione di andare allo Spezia”. E intanto domani sera ci sarà Fiorentina-Genoa al Franchi: “Anche il Genoa sta facendo molto bene. Mi aspetto una partita con tanti gol e me la guarderò da qua”. Parola del doppio ex, che non chiude le porte a un ritorno in Italia tra qualche anno: “Magari, non si sa mai!”.