E' uno dei giovani emergenti che si sono messi in luce nel corso del campionato, bruscamente interrotto dall'emergenza Coronavirus (le ultime news sulla ripresa). 10 presenze, condite da 1 gol e 1 assist, con la maglia del Genoa prima del passaggio alla Fiorentina, con la quale è riuscito a scendere in campo soltanto per un breve spezzone nella gara persa contro la Juventus prima dello stop forzato di tutte le competizioni sportive.
Kevin Agudelo, nonostante i suoi 21 anni, si è già messo in mostra come uno dei talenti da tenere d'occhio nelle prossime stagioni ed è pronto, come ha dichiarato alla "Gazzetta dello Sport" a rivestire più ruoli per la sua nuova squadra: "Poter giocare nella posizione che ha fatto grande Pirlo è un progetto che mi affascina. A centrocampo è uno dei miei modelli insieme a Iniesta, uno dei giocatori più forti di sempre con un intelligenza tattica fuori dal comune e una tecnica straordinaria. Anche se il campione per cui ho sempre avuto un debole è Ronaldinho. Il suo calcio era gioia e spensieratezza, oltre che classe e grande concretezza".
Agudelo ha avuto poco tempo finora per godersi la maglia viola e lo stadio Franchi, ma tanto gli è bastato per farsi una prima idea della società nella quale è arrivato: "E' una città che trasmette emozioni forti e poi abbiamo un presidente come Commisso che ci dà una carica incredibile. Mister Iachini? Ci sprona sempre a fare meglio, sia in allenamento che in partita". E a proposito di allenatori, Agudelo deve sicuramente molto a Thiago Motta, che al Genoa gli ha dato fiducia e lo ha fatto esordire in Serie A: "E' un allenatore che cerca i risultati attraverso il gioco e sono sicuro che farà una carriera importante. Il mio esordio in A contro il Brescia è stato un giorno speciale, perchè è coinciso anche con il mio primo gol".
L'INTERVISTA INTEGRALE SULL'EDIZIONE ODIERNA DELLA GAZZETTA DELLO SPORT