Dalla Finlandia alla Finlandia, sempre nel segno di Kean. Cambiano avversari e categorie, ma il paese scandinavo porta fortuna all’attaccante della Juventus. Il motivo? Meno di un anno fa proprio in Finlandia il classe 2000 ha disputato un Europeo Under 19 da protagonista segnando anche una doppietta in finale contro il Portogallo (poi persa ai rigori). E proprio contro la squadra allenata da Kanerva, all’esordio con la maglia azzurra dei grandi in competizioni ufficiali ha fatto centro diventando il secondo marcatore più giovane della storia della nazionale italiana.
Diciannove anni e 23 giorni: tanto ci ha messo Kean ad entrare nella storia. Primo 2000 a fare centro in azzurro e Gianni Rivera superato per precocità realizzativa. Il Pallone d’Oro del ’69 ci aveva impiegato 19 anni e 106 giorni, mentre resiste in prima posizione Bruno Nicolè, andato in rete con la maglia della nazionale a 18 anni e 258 giorni. Questione di dettagli, che non scalfiscono l’impresa del giovanissimo attaccante. D’altronde per spiegare il talento di Kean ci aveva pensato Mancini poche ore prima della gara: “E’ un predestinato”.
Dalle parole alla pratica: Moise ci ha messo un attimo per fare capire che il ct azzurro non esagerava. L’infortunio di Chiesa gli ha offerto la possibilità di partire dal 1’, lui non se l’è fatta sfuggire. Esordio da titolare e gol, più veloce di tutti. Ma sempre pronto a migliorarsi: “Sono felicissimo per il gol e per aver superato Rivera nella classifica dei marcatori più giovani della Nazionale – ha detto al termine della gara- E’ un buon motivo per fare sempre meglio, ma ci sono altri record da battere”.
Grinta e fame, così Kean è arrivato in alto. Nato a Vercelli, cresciuto nel Torino e passato alla Juventus a 14 anni: in bianconero è diventato grande e ora sta trovando la sua dimensione. L’esordio in nazionale è arrivato in un’amichevole con gli Usa nello scorso novembre, Mancini gli ha dato un’altra possibilità contro la Finlandia nella gara d’esordio delle qualificazioni per Euro 2020.
E pensare che per fare spazio al classe 2000 il ct azzurro ha lasciato a casa Balotelli, uno dei modelli del giovane Moise. Tanto che durante la finale degli Europei Under 19 dello scorso luglio dopo un gol ha esultato proprio come Super Mario, levandosi la maglietta e facendo vedere i muscoli. Ai tempi degli Allievi dopo un gol invece aveva mostrato una maglia con la scritta: “Why always me?”.
Giovane Italia
Il gol di Kean, quello di Barella e l’esordio di Zaniolo. La ‘giovane Italia’ prende forma e fa sperare. Parola d’ordine: coraggio. Non c’è più tempo per aspettare, il talento va sfruttato. Come quello di Barella: il centrocampista del Cagliari è diventato il primo cagliaritano a segnare un gol con la maglia della nazionale.
Coincidenza da brividi: l’ultimo giocatore del Cagliari a segnare in azzurro fu Davide Astori in Confederation Cup nel 2013. Oggi la rete del centrocampista rossoblù è arrivata ad Udine, dove l’ex capitano della Fiorentina è stato trovato senza vita.
Gol da record quello di Barella, arrivato a 22 anni e 10 mesi: prima quindi del primo realizzato in Nazionale da Gigi Riva, uno che a Cagliari ha fatto la storia, diventando uno degli idoli di ‘Barellino’. I modelli da seguire? Daniele Conti e Stankovic “per le bombe che tira da fuori area, in questo devo migliorare”, confidò qualche mese fa. L’allenamento ha dato i suoi frutti, oggi ha trovato la sua prima gioia in azzurro con un tiro da fuori.
Da piccolo giocava a basket ma non perdeva occasione di prendere a calci il pallone. Dopo l’esordio in Serie A lo spogliatoio del Cagliari gli dedicò tanti ‘schiaffoni affettuosi’, che ricorderà per sempre. Un giorno da incorniciare, come quello con la Finlandia. Il primo tassello di una Giovane Italia che prende forma, pronta a diventare grande.