Il titolo migliore della serata di Champions a Torino lo regala un paroliere magico come è stato Battisti: Amarsi un po’. È quello. Racconta Dybala, la Juve, Sarri, le difficoltà iniziali, le gioie. Come volare. Usciamo di metafora: Paulo rimonta. Ma rimonta tutto, non solo il Lokomotiv. Quello di oggi è un cerchio che si chiude. Nel mese in cui proprio la musica di Battisti fa suo Spotify, la Joya ritorna di prepotenza al centro della Juve dopo un percorso davvero tortuoso.
Tutto comincia da quando in tournée Sarri parlava di lui senza averlo a disposizione: “Per me può fare il falso nueve o giocare largo a destra, con Ronaldo dall’altra parte”. Non proprio una bella partenza, diciamo: è un ruolo che conosce ma che deve in qualche modo ridisegnarsi. È chiaro, rinunciare a uno così non è facile, ma la Juve più di un pensiero sulla cessione lo fa. I tifosi la vedono diversamente: quando arriva per le visite mediche lo assalgono (qui il video). Vogliono che resti. Lui sorride, non dice nulla.
Poi gioca alla Continassa il 7 agosto contro il Novara: segna, ha la fascia di capitano. Ma il Manchester United pressa, si lavora a uno scambio con Lukaku che sembra vicinissimo a chiudersi. Non è convinto, niente. I giorni passano, il mercato in Premier si chiude, quello in Italia continua a battere sulla voce (più che sulla reale trattativa) dell’Inter. Ai nerazzurri piace, ma non viene mai fatto il passo decisivo. E Paulo intanto gioca a Villar Perosa. Segna due gol, con i tifosi (tutti) che lo applaudono e gli chiedono di restare. Uniti, indivisibili, vicini.
Veniamo a Juve-Lokomotiv. “Avevo tanta voglia di vivere una notte così”, ha commentato a Sky a fine partita. Gli applausi dell’Allianz all’80’, al momento della sua uscita dal campo, non erano così diversi da quelli di Villar o del J Medical. Dicevano una sola cosa: “Questo è il tuo posto, questa è casa tua”. Falso nueve ci ha giocato. Esterno a destra pure, nel tridente con Higuain e Ronaldo che, questa volta, ha convinto davvero. “Lavoriamoci”, dice ridendo: “Ma se avessimo perso non avreste detto così...”.
La rimonta di Paulo all’Allianz si compie in due minuti. Prima, passa anche dalla rete in campionato all’Inter, proprio all’Inter. Nei momenti di difficoltà, lui c’è. Meravigliosa metafora di un amore con la Juve che continua più forte di prima. E non lasciarsi mai...