Da giovane muratore alla Juventus. Finirà questa stagione con il suo Frosinone in Serie B, ma Federico Gatti, 23 anni, è già a tutti gli effetti un giocatore dei bianconeri. Lo è diventato lo scorso gennaio, quando la Juve lo ha strappato alla concorrenza del Torino per 10 milioni di euro.
Un investimento importante per un difensore che in pochi anni ha saputo farsi strada partendo dall'Eccellenza. In un'intervista a Sky Sport, Gatti ha ricordato gli anni da muratore: "La svolta della mia carriera è iniziata proprio in quegli anni" ha raccontato il difensore.
"Lavorando ho capito il valore delle cose. La fatica mi è sempre piaciuta"
"In quel periodo ho capito il valore delle cose" ha spiegato Gatti. "Mi sono ritrovato dall’oggi al domani ad avere problemi in famiglia dopo che mio padre rimase senza lavoro e affacciarmi al mondo del lavoro mi ha cambiato la vita. Dare una mano alla propria famiglia penso sia la cosa più bella che un ragazzo possa fare".
"Quando facevo il muratore e il serramentista mi alzavo intorno alle 7 del mattino, passavo la mia giornata in giro a lavorare, a montare serramenti, facevo le scale coi i vetri sulle spalle. Un’esperienza che mi ha formato. Finivo intorno alle 19, il tempo di cambiarmi al volo e alle 19.45 ero al campo per iniziare ad allenarmi fino alle 21.30. Tornavo a casa intorno alle 22.30 che dovevo ancora cenare. È stata dura, ma la fatica mi è sempre piaciuta".
Per poter definitivamente prendere il volo, però, Gatti ha dovuto cambiare ruolo e arretrare di qualche metro: "Lo spostamento in difesa è stata una vera svolta, sì. Mi piacevano molto Lampard e Gerrard, ma anche Taarabt, Nainggolan. Ma non avevo per nulla le caratteristiche per giocare in quel ruolo, per fortuna adesso faccio il difensore".
"Juve, la mia vita è cambiata. Non mi pongo limiti"
Da lì, l'ascesa verticale, fino all'interesse di squadre come Juventus e Torino: "È stato molto piacevole, un segno di riconoscenza, qualcosa che ti cambia la vita. Io questa sensazione l’ho provata firmando con la Juventus e ancora non me ne sto rendendo conto, visto che non sono ancora andato a Torino. Però mi rendo conto che sia dentro che fuori dal campo la mia vita è cambiata"
Per la felicità del nonno, nonostante sia un grande tifoso granata: "È tifoso del Torino, io non glielo avevo detto che firmavo per la Juve, volevo fargli questa sorpresa. Quando ha aperto la porta è scoppiato in lacrime".
Ma nonostante la firma con una delle società più importanti in Italia, Gatti non ha perso l'umiltà che lo ha fin qui contraddistinto: "Chiellini e Bonucci? Non voglio nemmeno essere paragonato a calciatori che hanno 300-400 partite, per loro sarebbe un insulto. Se avrò la possibilità di andare alla Juve cercherò di prendere il meglio da entrambi e da tutto il mondo Juve"
"L’obiettivo è arrivare il più in alto possibile, senza mettermi limiti" ha concluso il difensore. "Il giorno in cui smetterò di giocare voglio poter dire di aver dato tutto e di non avere rimpianti".