L'intero girone d'andata a rincorrere, ora la Juventus è lì a giocarsi un posto nella lotta scudetto. E una vittoria nello scontro diretto con il Napoli, a +7 dalla squadra di Allegri, potrebbe rimettere in corsa i bianconeri. In conferenza stama, alla vigilia della partita, ha parlato l'allenatore della Juventus Massimiliano Allegri. "La squadra sta abbastanza bene. Siamo in buone condizioni, vediamo cosa riusciremo a fare domani sera. L’atteggiamento è cambiato da parte di tutti. Però nel calcio c'è una regola: ciò che fai, il giorno dopo non conta più. Serve lavorare, profilo basso e continuare il percorso di crescita. Come squadra bisogna migliorare tante cose e bisogna arrivare all'obiettivo finale che è quello della qualificazione in Champions League".
Juventus, le parole di Allegri
L'allenatore poi interviene sulla partita contro il Napoli. "Lì non finiscono mai le gare e loro sono forti e ben allenati. Non abbiamo preparato ancora niente, oggi vediamo di sistemare qualcosa. Dobbiamo giocare con tecnica e intensità contro la squadra più forte del campionato. Sarà una bellissima serata di sport, una partita che non sarà decisiva".
L'allenatore poi continua. "Io ho grande stima di Luciano. È talmente buffo e divertente che ogni tanto litighiamo. Io non sono un allenatore, faccio questo mestiere per sbaglio. Luciano è molto bravo, affrontarlo è sempre una bella sfida. Lui è uno molto bravo a insegnare. Affrontiamo la squadra più forte del campionato. Non lo dico io ma la classifica, perché hanno fatto 44 punti perdendo solo una volta. E’ normale che siano i favoriti, ma non sarà decisiva per lo scudetto e sarà più importante per loro. Non è un crash test, noi veniamo da un buon momento ma il Napoli pure, sarà una partita non decisiva ma molto importate, per loro più che per noi"
Dopo l'assist decisivo nell'ultima partita, Allegri ha parlato anche di Chiesa."Se fossi certo che anche domani a gara in corso farebbe la differenza lo metterei ancora come subentrato". E sull'ultima partita di Agnelli: "Sul presidente c’è poco da dire. Il lavoro che ha fatto parla per lui. Lo ringrazio perché mi ha dato la possibilità di allenare la Juventus e di lavorare con lui assieme per tanti anni".