All'orizzonte la prossima sfida di campionato contro la Roma, ma nella conferenza stampa di presentazione del match Massimiliano Allegri ha inevitabilmente parlato del suo futuro. Una situazione ancora incerta quella dell'allenatore della Juventus, che ha annunciato che a breve incontrerà Agnelli per fare chiarezza: "Con il presidente ci vediamo in settimana - ha esordito Allegri -, quindi la conferenza può anche ritenersi finita. A parte gli scherzi, parleremo a 360 gradi come facciamo sempre. Ma devo dire che tutta questa situazione mi fa divertire soprattutto per un motivo: pensate se non avessi vinto nemmeno un titolo, cosa sarebbe successo? Mi avrebbero impalato? Ma va bene così, ci sta un po' di movimento, altrimenti ci sarebbe ben poco da parlare".
"Non posso piacere a tutti - ha proseguito l'allenatore della Juve -, ma io sono soddisfatto del lavoro che abbiamo fatto. Il calcio è fatto di risultati e lavoro quotidiano, io devo rendere conto alla società e al presidente e in questi cinque anni abbiamo fatto un buon lavoro. Per questo io sono contento di quanto abbiamo fatto".
Allegri ha aggiunto alcuni dettagli: "Prima dell'Ajax ho detto che ho scelto di rimanere, poi siamo rimasti d'accordo col presidente che si saremmo visti. Faremo come succede ogni anno. Quest’anno c’è stato più clamore perché siamo stati eliminati dalla Champions, qualcuno pensava che la giocassimo senza alcun tipo di problema. Da sei mesi io ho in mente ciò di cui c’è bisogno, il nuovo progetto. Ma non lo dico, lo dico al presidente. Le cose le ho ben chiare come sempre. Quando ci vedremo parleremo di tutto. Ma non dico qui di cosa. Quest'incontro non è stato posticipato, al contrario, è stato anticipato perché di solito avviene alla fine del campionato".
Poi un elogio alla dirigenza della Juventus: "Se penso che la società abbia voglia di continuare insieme? Lo ha detto il presidente dopo la partita contro l'Ajax. Io con lui ho un ottimo rapporto - ha detto Allegri -, fatto di stima e sincerità. Lo stesso con gli altri in società, da Paratici a Nedved fino a Marotta, finché c'era. La società è la cosa più importante per ottenere grandi risultati, senza è difficile arivarci. Possono esserci grandi allenatori e grandi giocatori, ma se non c'è una società che sorregge tutto difficilmente si arriva a fare grandi risultati".
In chiusura l'allenatore bianconero ha parlato delle voci legate ai suoi possibili sostituti: "i nomi dei miei possibili sostituti? Fa parte de gioco. Al Milan scrivevano che al posto mio doveva arrivare Guardiola... Già il fatto che ci siano pochi nomi vuol dire che sono abbastanza quotato".