Il discorso del numero uno bianconero parte dal bilancio economico e sportivo: “Nel 2010 il fatturato della Juventus era sotto i 200 milioni, quest'anno approviamo un bilancio superiore ai 500 milioni. Sul campo, invece, ci sono numeri che conosciamo tutti: sette scudetti consecutivi, quattro coppe Italia, due Supercoppe, due finali di Champions e il primo scudetto della Juventus Women. L'esercizio 2017/2018 chiude dopo tre anni consecutivi di utile, con una perdita di 19,2 milioni di euro. Per due anni i ricavi hanno superato la soglia di 500 milioni"
Poi si passa alla crescita sportiva, che come sottolinea Agnelli, è passata per diversi eventi: “La crescita sportiva passa dalle vittorie, ma è anche dalle sconfitte. Un momento che mi ha segnato è stata sicuramente la finale di Berlino del 2015, quando andando a premiare i giocatori sul campo ho dovuto vedere la squadra prendere la medaglia d'argento. Terzo e non ultimo l'evento di questa estate, l'arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus. Sapere che il giocatore più forte al mondo sceglie la Juventus, è un motivo di grandissimo orgoglio. Avere Cristiano con noi aiuta sicuramente a ottenere gli obiettivi prefissati”
Poi le parole su Marotta: “Parlare da parte mia di Giuseppe Marotta come professionista del mondo del calcio rischia di essere riduttivo. Sono 40 anni che gestisce club di calcio, con grandissimi risultati. La capacità e la conoscenza di Marotta, sono stati fondamentali per la crescita di questa Società e gli dobbiamo un caloroso ringraziamento e un applauso. Adesso, ci sarà quindi una nuova generazione di leader a cui affidare la società”. Agnelli parla di come è stato ridistribuito l’asset della Juventus: "Area ricavi Giorgio Ricci, area Servizi Marco Re, area sportiva a Fabio Paratici. Per quanto riguarda i ricavi, l'obiettivo è consolidare la Juventus come potenza economica oltre che sportiva. L 'area Servizi avrà il compito di fornire all'area sportiva le risorse necessarie per perseguire i propri obiettivi. L’area sportiva dovrà invece continuare a portare a casa i risultati degli ultimi anni, ma ora il nostro obiettivo è vincere la Champions”
Poi arriva il saluto a Gabriele Gravina: “Il bocca al lupo a Gravina. Cercherò di partecipare e dare il mio contributo, non avendo diritto di voto. La Federazione ha davanti a sé una sfida importante. Che ci sia un senso di responsabilità” – e aggiunge – “Il calcio deve unire. L’obiettivo è quello di far crescere il movimento e vedere le squadre italiane vincere in Europa e nel mondo. Serve armonia, senza eliminare lo sfottò. L'odio è un'altra cosa”
Il presidente bianconero chiude il suo discorso parlando dei cambiamenti che possono esserci nei prossimi anni e delle competizioni europee: “Parlando di cambiamenti non posso che dare uno sguardo al panorama internazionale. Abbiamo concluso con il consiglio ECA di Parigi gli ultimi dettagli per la definizione delle competizioni internazionali del 2024. Non ci sarà nulla di cambiato per la Champions, quindi dal 2021 al 2024 non cambierà niente. In Europa League serviva invece un cambiamento, bisognava allargare la competizione e si è scelto di creare una terza competizione. Come Eca abbiamo una visione congiunta con Uefa e si lavora con armonia e stima reciproca. E' in questo modo che si possono trovare soluzioni congiunte".