Ivan Juric ha offerto un primo bilancio della sua avventura alla Roma, toccando vari temi centrali del suo nuovo incarico. L'allenatore ha parlato al Corriere dello Sport della situazione attuale della squadra, sottolineando le sfide da affrontare per migliorare il rendimento, ponendo l'accento su Lorenzo Pellegrini e Paulo Dybala, due pedine chiave che stanno recuperando da problemi fisici. Juric ha inoltre menzionato il rapporto con la proprietà Friedkin.
Il racconto di Juric sull'arrivo a Roma
Juric ha esordito: "Per come mi sento dentro, è come essere in paradiso. Sono consapevole di ciò che succede all'esterno, ma sono totalmente concentrato sul mio lavoro, che è incredibilmente entusiasmante. La squadra sta facendo un lavoro straordinario, e le prestazioni sono in costante miglioramento. A Trigoria mi trovo in un ambiente fantastico, e ho solo sensazioni positive. So che all'esterno la situazione è quella che è, ma bisogna accettarla e andare avanti. Non mi sono mai trovato in una situazione così particolare, ma altrettanto gratificante".
L'eredità di De Rossi non tocca il nuovo allenatore: "Non mi lascio influenzare dalla negatività. Arrivo con la mente lucida e posso dirti che stiamo davvero alzando il livello del gioco, dell'intensità e della continuità durante le partite. Le relazioni all'interno del gruppo sono ottime, c'è un'atmosfera fantastica. Abbiamo un grande direttore con cui condividiamo molte idee, e la comunicazione all'interno dello staff è davvero eccellente".
Il gruppo e la società
Pisilli ha stregato anche Ivan Juric: "Ti innamori di lui in pochissimo tempo. È giovane, ha ancora margini di crescita, e proviene da una famiglia, diciamo, intellettuale. Lui stesso è un piccolo intellettuale: calmo, sereno, riflessivo. Possiede un talento che raramente ho visto in ragazzi della sua età".
L'allenatore ha fiducia in Lorenzo Pellegrini: "Nelle ultime partite, ha avuto 6-7 palle-gol. Significa che si sta muovendo benissimo, che è in ottima forma fisica, corre tanto, ha uno spirito fantastico e non si nasconde mai. È vero, non ha segnato ed è un peccato, soprattutto considerando le occasioni importanti che ha avuto, compresa una traversa colpita. Potrebbe attraversare un momento negativo, anche in Nazionale sembra che tutto gli vada storto, ma con il lavoro e l'impegno che sta mettendo, da vero capitano, arriverà al suo momento. Io vedo un giocatore a cui Spalletti dà fiducia e consegna la maglia numero 10".
Su Dybala: "La prima partita è stata fantastica, così come il primo tempo contro l'Athletic Club. Dopo quella gara, però, ha avuto qualche problema fisico. Con Mark Sertori, il nostro head of performance, che ha grande esperienza, e tutto lo staff, stiamo lavorando per recuperarlo al 100% e far sì che rimanga in forma a lungo, evitando ulteriori ricadute. Ci siamo presi qualche giorno in più per gestire al meglio la situazione. Quando Paulo è in campo, è una vera meraviglia da vedere".
Anche il rapporto con la società è positivo: "Sì, ci scambiamo messaggi regolarmente. Da parte mia, lo ripeto, mi sento come in paradiso. Condividiamo ogni cosa, e posso contare su uno staff eccellente. Il lavoro che stiamo facendo nel recupero dei giocatori è di altissimo livello, e le condizioni in cui ci muoviamo qui a Trigoria sono davvero eccezionali. Ma, soprattutto, quello che mi colpisce di più è la dedizione dei ragazzi: lavorano sodo, non ho mai avuto la sensazione che qualcuno qui a Roma si tiri indietro o faccia di meno".