“Per giocare con la difesa a quattro deve essere titolare Joao Costa e sarà convocato. Non dico se giocheremo a quattro, però per poterlo fare, possiamo farlo solo con El Shaarawy ala sinistra e Costa ala destra”. José Mourinho aveva parlato così il 30 settembre 2023 alla vigilia di Roma-Frosinone, rispondendo a chi – a causa delle tante assenze in difesa – gli aveva chiesto se fosse possibile un passaggio alla difesa a quattro.
La risposta dello Special One, come al solito, non è stata banale: “È possibile, ma a una condizione: deve giocare Joao Costa”. Una risposta chiara, ma fino a un certo punto. In tanti si erano infatti chiesti: “E chi è Joao Costa?”.
Alla fine, quella partita Joao Costa non l’ha giocata, ma non ha dovuto attendere molto a lungo per poter esordire con la maglia della Roma. Poco più di un mese dopo quelle parole, il 9 novembre, il classe 2005 ha infatti esordito in Slavia Praga-Roma.
Roma, chi è il classe 2005 Joao Costa
Brasiliano con passaporto portoghese, Joao Costa è un’ala destra di piede mancino. Velocissimo palla al piede, ha nel dribbling il suo punto di forza. Quando è in possesso del pallone Joao Costa si esalta e dai suoi piedi possono sempre nascere occasioni importanti. Dribbling, rapidità e un ottimo tiro sono senza dubbio le sue migliori qualità. Per caratteristiche fisiche e tecniche, il classe 2005 giallorosso ricorda Douglas Costa, ex esterno offensivo di Juventus e Bayern Monaco. Il suo ruolo naturale è quello di ala destra in un tridente offensivo, mentre nel 3-5-2 di Mourinho potrebbe giocare come seconda punta mobile.
Arrivato a Roma nell’estate del 2021, Joao Costa si è subito messo in mostra con l’Under 17 e l’Under 18 giallorosse. La sua prima stagione nella Capitale si è conclusa con sei gol e sette assist in trentasette presenze (una delle quali già in Primavera). La stagione successiva, la scorsa, è invece stata meno positiva. Spesso alle prese con qualche infortunio, il classe 2005 si è diviso tra Under 18 e Primavera senza riuscire a incidere particolarmente (27 presenze, 2 gol e 2 assist il suo bottino finale).
Dopo un campionato non esaltante, però, in questo inizio di stagione Joao Costa è tornato protagonista. Un gol, un assist e tante giocate di qualità nelle prime gare stagionali con la Primavera di Guidi, con cui ad agosto ha anche vinto la Supercoppa. Grazie alle sue prestazioni, ha attirato l’attenzione di José Mourinho, sempre presente in tribuna nelle partite casalinghe della Primavera giallorossa. Dopo i primi allenamenti con la prima squadra, è arrivata la prima convocazione per la partita contro il Frosinone del 1° ottobre 2023 e, poco più di un mese dopo, il tanto atteso esordio.
Roma, la storia di Joao Costa
Fuori dal campo, Joao è un ragazzo simpatico, solare e molto legato alla famiglia, che ogni tanto lo raggiunge in Italia. Fin dall’età di 6-7 anni, in Brasile Joao Costa era considerato un potenziale campione. Già da piccolo, quando giocava a futsal, aveva infatti una qualità tecnica nettamente superiore alla media. Cresciuto dando calci al pallone, a 11 anni è entrato nelle giovanili del Palmeiras, dove era già considerato un grandissimo talento. Successivamente, però, ha avuto alcuni problemi legati alla crescita, che gli hanno causato delle difficoltà. Per un periodo è rimasto più piccolo rispetto ai compagni di squadra, e poi è cresciuto troppo in pochissimo tempo, cosa che gli ha causato alcuni problemi.
Non riuscendo più a trovare molto spazio, a 14 anni ha cambiato squadra ed è andato al Corinthians, dove è tornato protagonista. La pandemia, però, ha fermato i campionati in Brasile e a causa di questo Joao non ha potuto giocare per circa un anno. A un’età così giovane “perdere un anno” è sicuramente complicato, ma Joao Costa è rimasto concentrato sul suo obiettivo e sogno: diventare un calciatore professionista.
La sua tenacia lo ha premiato e a 16 anni è arrivato alla Roma, grazie anche al lavoro del suo agente Joao Paulo Marangon (fratello dell’ex portiere giallorosso Doni). Per Joao, trasferirsi a 16 anni dal Brasile all’Italia non è però stato facile. In poco tempo ha dovuto imparare una nuova lingua e in più la famiglia (a cui è legatissimo) era molto lontana. Con il tempo, però, il classe 2005 è riuscito ad ambientarsi e abituarsi alla distanza. Come già avvenuto con le difficoltà vissute in precedenza (i problemi legati alla crescita e l’anno di stop a causa della pandemia), Joao Costa ha stretto i denti e ha continuato a lavorare inseguendo il suo sogno.
Ancora una volta, la sua determinazione lo ha premiato e - come detto in precedenza - il suo inserimento nelle giovanili della Roma è stato più che positivo. In poco tempo è diventato una delle stelle del settore giovanile giallorosso e così anche il Portogallo si è accorto della sua crescita. Nato e cresciuto in Brasile, Joao Costa ha anche il passaporto portoghese (grazie alle origini della madre) e finora ha giocato due partite con l’Under 19 del Portogallo.
Dal Portogallo a un portoghese come José Mourinho: dall’inizio stagione Joao Costa ha iniziato a lavorare con la prima squadra della Roma, rimanendo sempre umile e concentrato sul suo lavoro. Il classe 2005 ha aspettato il suo momento, pensando solo ad allenarsi bene e a giocare bene con la Primavera fino al meritato esordio in prima squadra.
Crescere alla Roma per Joao Costa è sempre stato motivo di stimolo. Negli ultimi anni, infatti, il club giallorosso ha dimostrato di puntare molto sui giovani e di farli giocare in modo che possano mettersi in mostra. Solo in questa stagione sono già cinque i giovani che hanno esordito "tra i grandi", l’ultimo dei quali è stato proprio Joao Costa.
Ora, però, Joao non vuole fermarsi qui. I chilometri da correre sulla fascia sono ancora tanti e il cassetto è ancora pieno di sogni da realizzare.