Milan al primo posto in classifica e ai sedicesimi di finale di Europa League, con due gol segnati di media nelle ultime 14 partite."Sono molto soddisfatto delle prestazioni della squadra, ma dobbiamo tenere i piedi piantati per terra, questo è ancora l’inizio di un progetto, di un club che ha passato tante vicissitudini in questo decennio" spiega Ivan Gazidis, CEO del Milan, in un'intervista a Sky Uk, tracciando un bilancio della prima parte di stagione..
"Ciò che stiamo cercando di ridare è l’orgoglio a questa squadra - prosegue Gazidis - facendo le cose in maniera diversa soprattutto da come le fanno qui in Italia. Abbiamo la squadra più giovane dei cinque campionati più importanti, una cosa incredibile considerando che Zlatan con i suoi 39 anni alza terribilmente la media, anche con Zlatan siamo la squadra più giovane. Stiamo rivedendo radicalmente tutti i processi per il Milan e in generale il modo di fare calcio in Italia. Stiamo lottando anche se per ora non abbiamo conquistato nulla, non ci sono trofei, insomma siamo all’inizio"
Il dirigente rossonero si è poi soffermato sull’importanza di Zlatan Ibrahimovic. "Continua a definirsi Benjamin Button, continua a ringiovanire. È molto interessante, tutti i giocatori che arrivano al Milan vogliono vincere qualcosa e questa sarà un’eredità che Zlatan lascerà, perché lui ha vinto tanto nel calcio e sarebbe facile vivere di rendita e godersi la vita perché non ha nulla da dimostrare. Ma è venuto qui capendo il senso della nostra sfida, è un giocatore diverso rispetto a dieci anni fa: non corre più tanto come faceva una volta, ma ha dieci giocatori intorno disposti a correre per lui"
"Ed è una sfida diversa per lui, di leadership, che pretende il massimo impegno da chi gli sta intorno e in generale stanno tutti rispondendo alle sue richieste. Ci sono due modi di reagire a queste pretese: fare finta di niente oppure, ed è questo un approccio più maturo, chiedere a se stessi cosa si può fare per migliorare la prestazione come fa Zlatan per raggiungere i suoi obiettivi. Così sta facendo tutto il club ed è una scossa positiva, non ho parole a sufficienza per elogiare quello che sta facendo Zlatan".
Il dirigente sudafricano di origini greche ha poi elogiato l’operato delle altre componenti del club: "La cosa di cui sono molto felice è la leadership che stiamo mostrando, non solo in Zlatan che ovviamente è come un ombrello per tutti i giocatori, lui si sente a proprio agio a sopportare le pressioni e ad aiutare i giovani giocatori a crescere. Ma abbiamo altri leader nel team, non posso nominarli tutti, ma anche i giocatori più giovani hanno una grande mentalità. Penso che i tifosi del Milan stiano apprezzando una squadra in crescita, dove i giocatori mostrano passione e orgoglio e un impegno totale per la squadra. Poi ovviamente abbiamo Stefano Pioli che è stato fantastico mettendo insieme tutti questi giocatori, con un grande senso di unità e con un obiettivo comune. Il terzo elemento di questo triumvirato è Paolo Maldini che rappresenta il club, lui è il club ma non solo per quello che rappresenta per il passato ma anche per quello che è oggi”.
Sul mercato e sull'importanza di ridare un'identità alla società: “Paolo sta facendo un lavoro incredibile per ricreare un’immagine del Milan per la generazione futura, mantenendo intatti i valori del club perché li conosce così bene ma pensandoli anche per il futuro. Stiamo giocando un calcio propositivo, all’attacco, abbiamo segnato almeno 2 gol di fila nelle ultime 14 o 15 partite. Un record per il calcio italiano, certo sono record fini a se stessi, ma credo e spero che i tifosi del Milan sentano l’orgoglio che proviamo noi e non vedo loro di rivederli dal vivo allo stadio perché i nostri tifosi sono speciali: hanno vissuto anni difficili e meritano di stare con noi al nostro fianco".