Da Napoli a Rimini inseguendo un sogno: vincere lo scudetto proprio con la squadra della sua amata città e del cuore, il Napoli. Questa è la speranza e soprattutto la storia di Alfredo Bifulco, esterno classe 1997 del Rimini, di proprietà del Napoli, che proprio due domeniche fa ha segnato il suo primo gol nei professionisti nella gara esterna contro il Teramo. Un gol che rappresenta una ciliegina sulla torta di una stagione che sta confermando tutte le sue qualità e prospettive di crescita…
“Il gol contro il Teramo - racconta Bifulco a GianlucaDiMarzio.com – mi ha regalato delle ottime sensazioni perché quest’anno ho avuto difficoltà a sbloccarmi e ci voleva proprio. Poi ci ha anche consentito di portare a casa un punto importantissimo per la classifica. Il bilancio della mia stagione è sicuramente più che positivo anche se la nostra posizione ci porta a lottare per salvarci. Ho sempre giocato, tranne un periodo in cui sono stato fermo per infortunio. Aver trovato il gol settimana scorsa ha contribuito a rendermi più felice e contento. Spero, nelle prossime gare, di ripetermi per contribuire a salvare la squadra prima di rientrare a Napoli”.
Una stagione ottima quindi. Qual è il tuo punto di forza? In quale ruolo preferisci giocare e ti esprimi meglio?
“Sono un esterno alto sia di destra che di sinistra e mi trovo bene da entrambe le parti. Sono molto veloce e in possesso di un buon dribbling. Mi piace attaccare la profondità, come fa Callejon, e credo che questo sia proprio il mio punto di forza”.
Sei passato dal campionato Primavera a quello di Lega Pro. Quali sono le differenze?
“Il campionato Primavera è un torneo fine a se stesso dove giocano giovani della stessa età, tranne qualche fuori quota, e dove la classifica ha importanza relativa. Quest’anno ho potuto notare l’importanza dei punti, la decisione che si mette nei contrasti senza trascurare che in Lega Pro giocano calciatori con tanta esperienza e superarli diventa molto più difficile. Fisicamente La Lega Pro è un campionato molto più duro perché si gioca contro colleghi molto più vecchi e più formati fisicamente che fanno pesare tutto questo.
Quindi hai fatto una scelta oculata e per crescere…
“Sì assolutamente. Rimanere un altro anno in Primavera non era per me la cosa migliore per crescere. E’ stata veramente una scelta importante perché qui sono riuscito a conoscere il calcio vero e sono proprio contento di essere venuto a Rimini dove mi hanno dato l’opportunità di giocare”.
Come ti trovi con Acori (l’allenatore, ndr) ed i compagni?
“Mi trovo veramente bene, ho trovato un gruppo spettacolare. Tutti cercano di darsi una mano a vicenda e i compagni con più esperienza cercano di consigliarci per il meglio. Acori è molto preparato e una bravissima persona, che mi vede bene e mi fa giocare. Quindi sono proprio contento di essere qui.
Dove hai iniziato la tua carriera?
“Nella scuola calcio del mio paese, a San Giuseppe Vesuviano. L’allenatore della scuola calcio aveva giocato nelle giovanili del Napoli e mi fece vedere dall’allora direttore sportivo Caffarelli. Andai subito in prova al Napoli dove mi misi in evidenza realizzando molti gol e fui tesserato dalla società”.
Quindi hai fatto tutta la tua carriera nel Napoli…“Sì, quando sono arrivato nella categoria Esordienti. Poi ho fatto Giovanissimi, Allievi e due anni di Primavera, e poi ora a Rimini…Sono ancora di proprietà del Napoli e credo che al termine della stagione rientrerò dal prestito per andare da qualche altra parte”
Quando eri a Napoli hai avuto di giocare e confrontarti con la prima squadra?
“Si ho fatto sei mesi con Benitez, da dicembre fino alla fine della stagione scorsa. Quest’anno sono partito in ritiro con Sarri prima di essere ceduto al Rimini”.
Qual è il giocatore che ti ha impressionato di più?
“Senza alcun dubbio Higuain. Secondo me è una dei tre più importanti attaccanti al mondo”.
Da chi hai potuto imparare di più, soprattutto nel tuo ruolo?
“Certamente da Callejon, osservandolo ho cercato di rubare qualcuno dei suoi movimenti tipici”.
Lo spogliatoio com’era con Benitez?
“Tranquillo, forse mancava qualche leader arrivato quest’anno come Reina”.
La differenza tra Benitez e Sarri?
“Sarri è un allenatore che cura maggiormente la difesa e l’intensità del ritmo mentre Benitez privilegiava gli schemi offensivi e non curava molto la difesa. Quest’anno la differenza la sta facendo anche l’arrivo giocatori carismatici come Reina”.
Guardando il tuo curriculum saltano all’occhio diverse convocazioni con le nazionali giovanili di categoria…“Si, ho fatto parte della Under 17, Under 18 ed ora sono nel gruppo di Vanoli con la Under 19. Siamo una grande realtà che sta facendo molto bene. Sono usciti da poco i gironi della fase finale dell’Europeo Under 19, che si giocherà in Germania dal dall'11 al 24 luglio 2016. Siamo stati sorteggiati con Germania, Austria e Portogallo”.
Sarai convocato?
“Facendo i debiti scongiuri spero proprio di sì, se tutto va bene”.
Come ogni calciatore avrai sicuramente una squadra del cuore e soprattutto un idolo…
“Ovviamente il Napoli è la mia squadra del cuore ed il mio calciatore preferito è Cristiano Ronaldo, un giocatore da guardare e da cui si può imparare veramente tanto”.
Quali sono i tuoi obiettivi stagionale e nel lungo periodo?
“Per adesso spero di continuare a giocare e segnare magari qualche altro gol fino alla fine della stagione. Spero di giocare gli europei di categoria e dopo sono certo che succederà qualcosa. Per il futuro poi si vedrà”.
Il tuo sogno nel cassetto?
“Vincere lo scudetto con il Napoli”.
Qual è finora il ricordo più bello della tua giovane carriera?
“Quando sono stato a Doha con Benitez e abbiamo vinto, con il Napoli, la Supercoppa nel 2014. A fine partita Benitez mi ha fatto i complimenti e mi ha detto che anche io avevo vinto il primo trofeo della mia carriera e mi ha abbracciato. È stato un momento bellissimo che non dimenticherò mai”.
Il gol più bello ed importante?
“Certamente quello realizzato con il Teramo perché è stato il primo da professionista e mi ha dato una grandissima emozione. Spero di fare anche altri perché sono molto diversi rispetto a quelli della Primavera e danno una grande gioia”.
Ci puoi raccontare un episodio particolare, un aneddoto, che ti è successo durante la tua carriera?
“Certamente l’episodio della maglia con Mertens accaduto durante il ritiro precampionato di quest’anno con Sarri quando, durante un’amichevole, ho segnato un gol con un suo assist. Durante il ritiro avevo legato molto con lui che è un ragazzo molto bravo e umile. A fine gara sono andato ad abbracciarlo per ringraziarlo e lui mi ha regalato la sua maglia con la firma di tutti i giocatori. È stato un gesto bellissimo che ho apprezzato molto”.