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Italia-Svizzera, dietro le quinte della cerimonia pre-partita

Per Euro 2020 al lavoro un team di mille volontari. Una parte è stata protagonista della coreografia che ha aperto il match: il racconto del backstage

Sono nel tunnel dello stadio Olimpico, il volto ora è più rilassato. Si danno il cinque ed esultano insieme, scaricando l’adrenalina accumulata. L’Italia deve ancora battere la Svizzera e centrare gli ottavi, ma ancor prima del fischio d’inizio un’altra squadra ha già vinto la sua partita.

 

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Sono gli ottanta ragazzi del team cerimonie della Uefa. Indossano tutti la stessa uniforme azzurra con righe viola laterali e per giorni hanno provato e riprovato la coreografia accompagnati da un unico grande timore: “Collezionare una figuraccia davanti a milioni di persone collegate in mondovisione”. Paura legittima, specie se sei un volontario e quella del ceremony maker non è la tua professione.

Alla fine invece va tutto liscio, e in tribuna prendono i grandi complimenti di tutti i presenti per l’effetto ottico realizzato. “Avete fatto un lavoro stupendo, siete stati meravigliosi. Avete mangiato un boccone o finito tardi la sera, grazie mille per tutte le energie e la pazienza”, li ringrazia Laura Guglielmetto, la coreografa che, con grande entusiasmo, li ha guidati passo dopo passo nell’avvicinamento al grande evento.

Allenamenti sul campo e sedute video, come ogni preparazione a una partita di calcio che si rispetti. Per ore hanno messo da parte gli impegni come dei professionisti, spinti dalla passione e il desiderio di poter dare il contribuito alla buona riuscita di Euro 2020. Dai primi training online a quelli sul campo: sabato allo Stadio dei Marmi e lunedì nelle prove generali dell’Olimpico, prima dell’ultimo briefing pre gara. Hanno sfidato il caldo di giugno e si sono trattenuti a serata inoltrata. 

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Euro 2020, il programma della cerimonia pre-partita

Fissata nella testa la scaletta da seguire nei minuti precedenti l’ingresso in campo delle due squadre. I volontari si occupano di muovere in sincronia tre enormi banner: due rappresentano una gigantografia delle maglie da gioco, quello centrale la coppa e i simboli dell’Europeo. Una cerimonia da eseguire sulle note di “We are the people”, l’inno ufficiale di Euro 2020 realizzato da Martin Garrix con la partecipazione di Bono e The Edge. 

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L’obiettivo, grazie al ritorno del pubblico negli stadi, è creare un’atmosfera di festa e regalare un’esperienza indimenticabile, offrendo un caloroso benvenuto da parte della UEFA e della città ospitante a tifosi, squadre e spettatori di tutto il mondo. La Pre match ceremony si tiene in ogni partita, eccezion fatta per la gara di apertura e la finale che seguono una cerimonia specifica. La prima è andata in scena proprio a Roma, l’ultima sarà a Wembley.

Per tanti ragazzi un’opportunità unica per vivere il dietro le quinte e diventare protagonisti, direttamente sul terreno dell’Olimpico, di una delle manifestazioni sportive più importanti a livello internazionale.

 

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Euro 2020, il Programma Volontari in numeri

Tra le 12 città che ospitano il primo Europeo itinerante della storia del calcio, Roma è stata la terza città più richiesta. Il processo di selezione è iniziato nell’estate del 2019: oltre 4000 candidature e 350 ore di interviste per selezionare una rosa finale di 935 volontari provenienti da 45 Paesi diversi. Scopo del programma organizzato dalla FIGC promuovere e incoraggiare la diversità, anche di età. Il volontario più piccolo ha 18 anni, il più grande 71 e la maggior parte sono tutti alla prima esperienza (TUTTE LE STATISTICHE NELLA FOTO IN BASSO).

 

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Quella delle cerimonie è solo una delle mansioni in cui i quasi 1000 volontari hanno potuto cimentarsi in questi primi giorni, affiancando i professionisti nella realizzazione dei progetti di 25 diverse aree operative tra lo stadio Olimpico e i siti ufficiali UEFA: dagli accrediti all’antidoping, passando per l’accoglienza, la logistica e i servizi per media e spettatori.

Come migliaia di colleghi in tutta Europa, che stanno contribuendo a far vivere al meglio il torneo a tifosi e visitatori nelle città ospitanti. Il successo di Euro 2020 passa anche da loro.