“Poo po po po po po po”. Questa la colonna sonora dalle parti di Strada Torrebella, sede dello stadio San Nicola di Bari, alle 22:39 di sabato 14 ottobre, data del ritorno della Nazionale nel capoluogo pugliese a 2599 giorni dall’ultima volta. Allora fu 1-3 in amichevole contro la Francia, ora è 4-0 contro Malta nel percorso di qualificazioni a Euro 2024. Eco dei tempi belli per gli Azzurri, quelli dei Mondiali 2006 e degli Europei vinti a Wembley nel 2021. Quelli in cui la hit Seven Nation Army dei White Stripes accompagnava 60 milioni di cuori al fischio d’inizio di ogni partita dell’Italia.
Riascoltare quei cori, rivedere quelle bandiere sventolare in uno stadio pieno (oltre 54mila biglietti venduti) riconcilia con il campo e il pallone che rotola al termine delle 72 ore più lunghe della storia recente del calcio italiano. Passate per la presenza della polizia nel ritiro di Coverciano, per la scelta di mandare a casa Tonali e Zaniolo e la necessità di dare una risposta. “Un esempio positivo, senza essere presuntuosi” per dirla con le parole di Luciano Spalletti alla vigilia. “Scusaci Malta ma dobbiamo vincere” era un cartellone esposto in tribuna da un giovanissimo tifoso al calcio d’inizio. Manifesto d’intenti.
E la Nazionale ha raccolto l’invito. Lo ha fatto in uno stadio pieno già un’ora e mezza prima del fischio d’inizio, che ha accolto Raspadori e compagni con un immenso tricolore che colorava tutta la tribuna est. Imponendo il gioco, con personalità e fraseggio. Contro un avversario sì modesto ma che sette mesi fa a Malta aveva creato più di qualche problema nonostante lo 0-2 finale. Il poker finale ha due firme maiuscole: Giacomo Bonaventura, che conferma lo stato di forma esibito nell’avvio super con la Fiorentina (4 gol e 2 assist in 8 giornate di campionato) e diventa il più anziano nella storia della Nazionale a segnare il primo gol in azzurro con i suoi 34 anni e 53 giorni, e Domenico Berardi, sempre più al centro del progetto e alla prima doppietta della sua carriera con l’Italia. Il centro di Frattesi in pieno recupero è solo indice della bontà delle alternative a disposizione di Spalletti, che ha approfittato di un avversario non di prima fascia per far riposare pilastri della difesa come Di Lorenzo e Acerbi.
Il resto è contorno. E riguarda gli spalti. Bari non ha mai smesso di incitare gli Azzurri. La prima “Ola” al San Nicola si è ammirata al 37’ del primo tempo ed è diventata consuetudine nel secondo. Tra i più applauditi Bonaventura e Berardi, accompagnati da standing ovation al momento dell’uscita dal campo.
E ci sono stati applausi anche per Henry Bonello, spericolato portiere maltese che ai quattro gol incassati aggiunge anche un paio di dribbling non riusciti su Barella e Raspadori nella sua area di rigore, assist involontari non raccolti dagli Azzurri. Applausometro alle stelle anche per Gigio Donnarumma, capitano che con un’uscita con i piedi sulla trequarti difensiva ha propiziato l’avvio dell’azione valsa il 3-0. Vince l’Italia, vince anche Bari. Che con un’onda tricolore si candida con decisione per stare nel quintetto di stadi italiani selezionati per Euro 2032. La corsa è appena iniziata.